Nuova segnalazione

Con una “principessa gatta” Tiler denuncia il disagio della Foce fotogallery

Ma il presidente del Municipio ribatte "Il quartiere e' sicuro, ma si può sempre migliorare"

Piazza rossetti tiler barboni

Genova. Questa volta il disagio non si nasconde nei “quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi”, per usare una citazione di De Andre ma in una di quelle zone di Genova, piazza Rossetti, da sempre considerate “da ricchi” con appartamento extra lusso e superattici da sogno. A segnalarlo e’ stato, ancora una volta, Tiler, lo street artista genovese che segnala, con i suoi mosaici di piastrelle (Tiler vuol dire piastrellista e esiste anche una corrente artistica definita Tiler Arts) le zone più degradate della città. A decorare una delle colonne della piazza, nei giorni scorsi, e’ apparsa una principessa gatta, vestita con un abito rosa e accompagnata da un topino in frac.

“Esiste una zona a Genova che porta nel cuore i colori del periodo in cui era la zona dei signori. La Foce con i suoi viali alberati, i suoi negozi, le sue piazze, l’unico posto al mondo dove sono stato rapinato in pieno giorno – denuncia Tiler nel post che accompagna le foto del suo lavoro – Camminando per le sue strade puoi incontrare il tossico che si pulisce del sangue sulle automobili, una coppia di zingari che gira per i negozi per capire dove stà il bottino migliore, un gruppetto di senza tetto che prepara il suo giaciglio sotto portici che non li ripareranno dal freddo, puoi incontrare negozi sfitti senza neanche un cartello affittasi e tante, tante saracinesche chiuse. E ogni volta che guardo piazza Rossetti mi domando perchè l’uomo sia cosi stupido, se fai una pavimentazione in mosaico è ovvio che la manutenzione sarà difficile e costosa!!!”.

Una provocazione che, ovviamente, ha aperto un ampio dibattito nel quale si inserisce anche il presidente del Municipio, Alessandro Morgante. “A me non sembra che la Foce sia una zona particolarmente pericolosa – spiega Morgante – certo l’area attorno a Largo S. Maria dei Servi e’ problematica, ci sono anche molti senza tetto che trovano rifugio nei fornici, ma quello è,comunque, un parcheggio, non è una piazza vissuta, con delle funzioni, e questo è il motivo del disagio. Per il resto, invece, problematiche grosse io non ne vedo, non mi sembra che la gente abbia paura a uscire per strada. Ma questa – conclude il presidente del Municipio – e’ una mia opinione personale. Dal punto di vista oggettivo non siamo in una situazione di allarme. Per quello che riguarda la sicurezza percepita, invece, qui si entra nel soggettivo e ognuno valuta a seconda della propria esperienza.certo, si può sempre migliorare e queste segnalazioni, ovviamente, aiutano”.

Una ricognizione fotografica, comunque, mostra l’immagine in chiaroscuro del quartiere con il “buco nero” proprio nei fornici attorno al grande parcheggio. Molte le vetrine chiuse, i cartoni e i sacchi a pelo come letti di fortuna. L’obiettivo di Tiler, comunque, e’ stato raggiunto visto che il suo intento scritto nel post, e’ molto chiaro. “Vorrei solo che la gente ricominciasse a guardarsi intorno e capisse che le cose si possono cambiare se non si resta in attesa che qualcuno lo faccia per noi – scrive – Ci siamo abituati a lamentarci con la politica ma schiviamo una cartaccia quando la incontriamo per strada. :)”. Tante, infatti, le risposte che si susseguono sulla sua pagina Facebook e che aprono, ancora una volta, la discussione su quello che deve essere il concetto di città e di cittadino.

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