Genova. “Se non accoglieranno le nostre richieste finalizzate ad avere adeguati parcheggi e spazi di manovra da lunedì saremo costretti a manifestare con disagi per la città ma anche per il nostro lavoro visto che la serrata del pesce per noi sarà un danno economico pesantissimo”. Danilo Veloce, presidente dell’associazione dei dettaglianti, riassume così la difficile situazione degli operatori del mercato ittico che da tre giorni protestano contro l’inadeguatezza della nuova struttura di Ca’ De Pitta. Per far comprendere i loro disagi i dettaglianti hanno scritto una lettera aperta ai cittadini.
“E’ incredibile – dicono – che la nuova struttura sia stata aperta “senza che venisse collaudata o almeno simulata nella nuova struttura la complessa attività che si svolge ogni giorno da quasi 100 anni nella storica sede di piazza Cavour”. “I grossisti dell’ittico avevano da tempo avvisato l’amministrazione comunale sui rischi e le problematiche di una tale scelta – si legge nella lettera – e seppur contrari al trasferimento, al solo fine di salvaguardare le loro aziende, i tanti posti di lavori e nell’interesse degli operatori del settore e dei consumatori, hanno dovuto subire in questi mesi tutti i diktat dell’amministrazione comunale recandosi nella sede di ca’ de pitta dove addirittura i dettaglianti che intendono effettuare gli acquisti posso accedere “scaglionati” alla struttura e non dispongono di adeguati spazi di manovra e di stallo”.
“Oggi, complice la pesante crisi economica, le imprese non hanno più la forza di assorbire gli effetti nefasti di scelte amministrative prive di logica, di programmazione e di adeguata e ponderata valutazione – conclude la lettera – il mercato ittico costituisce una realtà imprenditoriale unica che occupa centinaia di persone, merita rispetto e richiede alla politica ed all’amministrazione serietà e competenza”.
Lunedì in Camera di Commercio si riunirà come di consueto la commissione Mercato Ittico, ma gli operatori escludono che sia quella la sede per risolvere i loro problemi: “Sono incontri che vanno avanti periodicamente da mesi – spiega Veloce – e non è da lì che arriverà la soluzione.
Ieri il consorzio Ca’ De Pitta ha detto a Tursi di non poter rendere disponibile il passaggio nella parte del compendio di competenza del Consorzio degli operatori del mercato delle carni, quindi di non accogliere la richiesta degli operatori di un’uscita su piazzale Bligny per evitare il caos dei mezzi in manovra all’interno del piazzale. Ma gli operatori sono convinti che se Tursi lo volesse potrebbe rivedere, in quanto concessionario dell’area a cui il consorzio paga l’affitto, la convenzione con il consorzio, per superare l’attuale fase di stallo