Genova. “Mi e’ venuto addosso, continuava a chiedermi soldi. Ho avuto paura e ho perso la testa”. E’ quanto ha raccontato al gip Carla Pastorini, nel corso dell’interrogatorio per la convalida dell’arresto, Ezyon Veizay, l’albanese di 34 anni, titolare della panetteria Il granaio, che giovedì ha ucciso il suo dipendente Amadi Diallo, ivoriano di 25 anni, perché gli chiedeva un aumento di stipendio.
L’uomo, difeso dall’avvocato Stefano Bertone, resta in carcere perché secondo il gip visto l’efferatezza del delitto “potrebbe uccidere ancora” anche se tutti i
commercianti della zona lo descrivono come un personaggio mite e tranquillo.
Secondo quanto appurato dagli agenti della squadra mobile di Genova, la vittima voleva un aumento di circa un centinaio di euro e con l’inizio dell’anno aveva iniziato a pressare il suo datore di lavoro. La mattina del 5 gennaio, però la discussione e’ degenerata e Veizay ha colpito Diallo prima con un coltello e poi con un cacciavite.