Genova. “Mi pare evidente che le cose non stanno procedendo per il verso giusto, l’impresa appaltatrice non performa, e quindi l’unica soluzione sarà sciogliere il contratto e affidare nuovamente i lavori in modo da recuperare il tempo perso”, lo ha detto, a margine della presentazione della nuova sala di controllo del traffico ferroviario ligure, Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Liguria. Una notizia che conferma i timori del territorio: le opere di ammodernamento sono in consistente ritardo. Aspetto importante: è probabile che il progetto originale del complesso dei lavori sia ulteriormente semplificato e che per esempio sia eliminata la parte relativa a Sampierdarena, in particolare quella che avrebbe realizzato lo “scavalco” per separare i flussi di traffico ed eliminare l’interferenza con la linea dei Giovi.
I lavori di potenziamento del nodo ferroviario genovese, annunciati nel 2009, avrebbero dovuto essere conclusi entro lo scorso anno e avrebbero dovuto consentire, principalmente, di separare il traffico dei treni regionali e metropolitani da quello dei convogli a lunga percorrenza, con benefici diretti per i pendolari e per il trasporto merci. L’opera però è stata realizzata solo al 40%. Ora resterà da capire quali ripercussioni avrà la scelta – annunciata da Gentile – di rescindere il contratto con il Consorzio Stabile Eureca che aveva vinto l’appalto nel 2009 con un ribasso d’asta di oltre il 25% e che probabilmente ha inficiato lo svolgimento regolare dei lavori.
A Teglia, nella avveniristica “torre di controllo” del traffico ferroviario ligure, da poco ultimata, si è parlato anche di Terzo Valico. “Per la fine dei lavori – continua Gentile – noi continuiamo a prevedere il 2021, e nonostante ci siano stati diversi intoppi, a partire da quelli legati alle inchieste, non abbiamo ancora rischedulato gli obbiettivi. Con tecnologie come quella che presentiamo qui a Teglia, e con le nuove reti, realizzeremo il sogno di collegamenti di un’ora tra Torino e Genova e tra Milano e Genova”.