Genova. Tre uomini, due smilzi e bassi di statura, uno più massiccio, alto almeno un metro e ottanta. Questo l’identikit, per ora appena abbozzato, dei componenti della banda di ladri che, da ormai settimane, ha preso di mira gli appartamenti di alcuni quartieri genovesi. Dopo i casi di via Burlando e via delle Ginestre, anche il levante cittadino ha fatto la conoscenza di quelli che potrebbero essere gli stessi topi d’appartamento.
E’ accaduto ieri, in pieno giorno, nella zona di Apparizione, sulle alture. Via Lanfranco la strada dove i ladri hanno fatto visita in tre diversi civici, dal 45 in su, riuscendo – in un caso – a portare via dell’oro e qualche banconota. Dopodiché sono scappati lungo salita Carupola, un percorso che porta al Monte Fasce e da lì sono ridiscesi verso Quarto Alta dove – sopraggiunto il buio – hanno colpito in via delle Eriche, via Turr e via Mendoza.
Del caso si sta occupando la Squadra Mobile della Polizia di Genova, le stesse forze che stanno indagando anche i sui furti sulle alture di Manin. L’impressione è che i malviventi siano persone non italiane, probabilmente di etnia rom perché, nel corso dei colpi, non si sono mai impossessati degli oggetti d’argento.
Lo conferma Nicoletta, una residente di via Lanfranco. La donna, perdipiù in gravidanza, si è accorta che i ladri avevano visitato casa sua soltanto una volta rientrata. “Sono passati da una finestra sul tetto e hanno messo tutto a soqquadro – racconta – per fortuna ero fuori per commissioni ma ho subito dei danni non da poco”. Al civico 45 invece, l’effrazione è avvenuto con gli inquilini nell’appartamento. “Mio nonno e i miei genitori erano a casa – racconta Marta Siciliano – i ladri sono entranti e poi devo aver tagliato la corda. Ma noi sappiamo chi sono. Tre persone, da tre e quattro giorni bazzicano nella zona, io stessa li ho adocchiati vicino al capolinea dell’87”. “Sono passati anche di qui, hanno forzato la porta con un cacciavite – racconta sconsolata Angela, pensionata – hanno buttato tutto all’aria. Quello che ci preoccupa è che possano essere armati”.
Il modus operandi della banda sembra in tutto e per tutto quello già sperimentato a spese dei residenti di via Burlando e dintorni. I ladri agiscono a qualsiasi ora del giorno e della notte, utilizzano strumenti semplici per aprire porte e finestre, non si curano della presenza dei proprietari in casa, fuggono utilizzando sentieri e creuze pedonali. L’interrogativo, se non saranno catturati prima, è: dove colpiranno la prossima volta?