Scavalcato l'avosso

La Sottocollese vince il derby e si prende la vettarisultati

Sorpasso dei grigioverdi sull'Avosso fermato sul pari dal Montoggio e ora secondo in classifica. Zena senza pietà: ne fa 10 al Savignone. Dilagano anche Casellese e San Martino

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Il sorpasso era nell’aria ed è avvenuto alla 13^ gara del campionato di Terza categoria genovese. L’Avosso che aveva condotto il campionato sostanzialmente dalla prima giornata, pareggia in casa con il Montoggio, dando quindi segnali di ripresa dopo la doppia scoppola ricevuta nelle ultime due uscite, ma viene superata dalla Sottocollese che, come aveva previsto il presidente Corazza, si è rifatta sotto con un filotto di risultati utili interrotta solo dalla battuta d’arresto di Casella, l’altra squadra in gran forma in questo momento.

I grigioverdi di mister Migliardo, poi godono doppio grazie al primato raggiunto vincendo il derby con il Davagna in quello che si poteva considerare uno spareggio cittadino visto che le due compagini erano separate da un solo punto. Insomma per essere calcio dilettantistico, non manca il divertimento. Anche perché i le due davagnesi, mandano all’aria i tatticismi e segnano 3 reti in meno di dieci minuti.

Apre il più classico dei gol degli ex, quello di Pagliano che porta in vantaggio la Sottocollese dopo un solo minuto. Dopo un altro minuto Giorgio Migliardo lascia partire un bolide che fredda Lampo. Un uno-duo terrificante che farebbe crollare su un ring, ma il Davagna sa incassare e reagire, così Ilariucci al 7° accorcia le distanze. Poi i ritmi si allentano, le difese prendono possesso del campo e il punteggio non cambia più fino al 78° quando Poggi viene atterrato nell’area biancorossa. Dal dischetto va Fuliano che non sbaglia e spegne le speranze del Davagna di impattare.

Dall’altra parte, l’Avosso se la doveva vedere con il Montoggio, squadra che mira ai playoff, e ne avrebbe le qualità, ma sopratutto i biancoblù hanno bisogno di fare punti, visto che vengono da tre sconfitte di fila. La partita la fa l’Avosso, che vuole e deve vincere, ma Di Vanni e Armienti o sono imprecisi, o trovano l’opposizione fiera di Vagge. La partita si sblocca al 41° quando uno svarione difensivo di Schiappacasse e Lingue in uscita, consente a Taravella di recuperare palla e battere Vagge da pochi passi.

Ad inizio ripresa i gialloblù raddoppiano con Di Vanni che pare poter chiudere la partita. L’Avosso gioca bene, è imbufalito per le dieci reti in due partite subite, ma di fronte ha un Vagge in giornata di grazia che para tutto il parabile. Poi al 62° si sveglia Zubani che da oltre venti metri, lascia partire un siluro che buca la porta di  Loprestini, inoperoso fino a quel momento. All’84° è ancora l’ispirato attaccante biancoblù che supera per la seconda volta il portiere dell’Avosso e pareggia i conti. Non cambierà più il risultato che lascia tanto amaro in bocca all’Avosso che gioca bene per oltre un’ora, ma viene rimontato da un caparbio Montoggio.

Se rallentano Avosso e Davagna, proseguono invece a vele spiegate San Martino, Zena e Casellese.

I grigiorossi vincono con un largo margine sul Cep, che pare destinato a condurre al termine un campionato a parte insieme al Santiago nella metà bassa della classifica. Per la verità i giallorossi iniziano meglio passando in vantaggio dopo appena 4’ grazie a un rigore trasformato da Pedemonte.

Il San Martino reagisce, ma non riesce a trovare varchi per il gol, il Cep resiste, ma si chiude a riccio e col passare dei minuti gli ospiti iniziano a scalfire la resistenza avversaria e quando la difesa del Cep cede, lo fa di schianto. Al 35° Canovi pareggia, e poi arrivano in dieci minuti altre due reti, intervallate da cinque minuti ciascuna, di Pietranera e Barbieri che ribaltano completamente il risultato. Il Cep nel secondo tempo non ha la forza per tenere il passo degli avversari che dilagano con le doppiette di Canovi e Pietranera per il definitivo 1-5. Troppo il divario e le motivazioni viste in campo oggi, il San Martino ci crede e fa bene: con tante partite da giocare e le squadre raccolte in un fazzoletto di punti, tutto è possibile.

L’Avosso ha subito 10 reti in due partite. Per i gialloblù è stato uno shock. Il Savignone invece dieci reti le ha incassate in una sola, devastante partita contro il Zena. Uno 0-10 emblematico di come i valligiani non siano assolutamente all’altezza di poter disputare un campionato, per quanto si dimostrino di una sportività esemplare nel continuare quella che più di una stagione calcistica, pare un calvario.

La partita inizia con un certo equilibrio, il Zena sa di essere più forte, tuttavia il Savignone resiste per 20 minuti, poi un calcio di rigore, molto contestato dai locali, apre la sagra del gol che vedrà come attori principali Priano e Anzillotti. Proprio Priano marca lo 0-1 al 20°. Al 34° Ciolfi raddoppia e poi arrivano altre due reti in rapida successione prima del duplice fischio di Musante. A segnare sono Priano e Anzillotti. Nel secondo tempo poi, con devastante regolarità, il Zena castigherà gli avversari.

Priano ricomincia da dove si era interrotto siglando la tripletta al 65°. Al 70° trova gioia anche Costa, e Anzillotti mette il settimo sigillo per i biancorossi. Nel finale, Priano ingordo e in corsa per il titolo di capocannoniere va ancora tre volte a segno e firma la decima rete.

Il Zena con la vittoria odierna aggancia il quarto posto dov’era già presente il Davagna e dove, da oggi c’è anche la Casellese che prosegue il suo percorso di risalita della classifica. Per i biancoblù dopo l’inaspettata sconfitta di Arenzano con il Libraccio, sono arrivate due vittorie in grande stile contro le dirette concorrenti per la promozione (Sottocollese e Avosso).

Con il Santiago arriva la terza vittoria in fila che fa dei casellesi senza dubbio una delle squadre più in palla del momento. Con i biancorossi non c’è partita. La Casellese prende le redini della partita e non le lascia più. Al 15° passa in vantaggio con Gattorno; al 30° raddopia Ruggiero. Dopo la pausa gli ospiti riprendono da dove avevano lasciato, trovando la terza rete con Farace al 50° e chiudendo la partita al 65° con Marradi. Il Santiago accorcerà all’80° con Meloni, quando ormai la partita si avvia al termine con il Casella che non rischia nulla e lascia sfogare gli avversari, che inutilmente cercano di rientrare in gara.

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