Giornata in chiaroscuro la 20^ di Serie D, con due genovesi che vincono e altrettante che invece escono sconfitte dalla terza di ritorno. Bene la Lavagnese che con il minimo sforzo ottiene il massimo risultato in casa contro un Viareggio che ha reintegrato le molte partenze con innesti di buona qualità che hanno fatto sudare i tre punti ai lavagnesi.
Bene l’inizio dei locali che prendono possesso del gioco e sull’asse Tognoni – Currarino – Di Pietro creano diverse azioni interessanti, ma improduttive. Al 22° il gol partita porta la firma di Croci, in ombra fino a quel momento. L’attaccante bianconero deve solo depositare in porta un cioccolatino che Currarino gli recapita dopo essersi bevuto mezza difesa versiliese. Poco dopo il bomber bianconero prova la doppietta, ma stavolta Cipriani respinge. Il primo tiro viareggino arriva al 30° con Aliboni che chiama alla prima vera parata Gavellotti.
Si va al secondo tempo con i toscani che provano a cambiare ritmo e Laras al 50° prova a sorprendere la retroguardia locale, ma la mira non lo aiuta. Non succede granché,però, con sei cambi e un ritmo lento imposto dalla Lavagnese che frena gli avversari. L’ultimo sussulto è di Marinai che coglie l’esterno della rete con Gavellotti in uscita. Per la Lavagnese tutto è ancora aperto nella corsa alla vetta.
L’altra vittoria di giornata arriva da Sarzana, con il Sestri Levante che pare aver trovato finalmente il ritmo giusto per levarsi dalle zone pericolose della classifica. Contro la Fezzanese finisce con un netto 0-3 maturato nella seconda parte della gara.
La partita inizia subito nel segno dei corsari, tornati pimpanti e vogliosi di mostrare che la classifica non rispecchia i valori in campo. Al 9° Mobilio calcia al volo in modo spettacolare, ma Otranto Godano devia bene in angolo. Al 20° è ancora Sestri con Ianniello che su punizione chiama il portiere biancoverde al volo plastico per salvare la porta. I locali si vedono solo al 27° con Ficagna che spaventa Gobbo Secco con un colpo di testa ravvicinato che non inquadra la porta, sul calcio d’angolo che segue è Simeoni che anticipa tutti, ma sfiora il palo.
La Fezzanese è più pericolosa nella parte centrale della gara e Baudi al 38° manca di pochissimo il bersaglio grosso su calcio di punzione. La ripresa si apre ancora con gli spezzini che sembrano averne di più, ma Grasselli al 49° al volo non inquadra lo specchio. Così al 54° i rossoblù sfruttano un contropiede per andare in vantaggio. Gobbo Secco rinvia rapido dopo una palla persa da Cragno, palla a Oneto che si invola a tu per tu con Otranto Godano e lo fredda insaccando lo 0-1. La risposta è dello stesso Cragno che di testa manda fuori di poco.
La partita è vivace e piacevole, la Fezzanese attacca, il Sestri si difende e prova a colpire in contropiede. Al 68° ancora Baudi protagonista con un colpo di testa che passa ad un soffio sulla traversa. Un minuto dopo si chiude la partita. Godano rinvia malissimo regalando la sfera ad Oneto che ringrazia e lo supera per la seconda volta. All’84° c’è gloria anche per il neo entrato Pescatore che in contropiede sigla lo 0-3 definitivo. Finisce con tre punti importantissimi per il Sestri che continua nella manovra di allontanamento dalle retrovie.
Chi ha bisogno disperatamente di punti è senza dubbio lo Sporting Recco, che subisce l’ennesima sconfitta, seppure di misura e contro una squadra che punta in alto, come la Massese. Migliore certamente la prestazione dei ragazzi di Mango, oggi in tribuna per squalifica, rispetto a sette giorni fa. Lo dimostra il vantaggio al 5° di Dagnoni, e un possesso palla maggiore, oltre ai 4 calci d’angolo battuti rispetto a zero degli avversari. Ma manca ancora qualcosa e il tempo inizia a finire. Il pareggio massese è frutto di un’ingenuità di Cardarelli che prima si fa superare da Biasci, poi lo stende in area beccandosi un cartellino giallo sacrosanto. Dal dischetto Remorini non sbaglia e pareggia. Lo Sporting gioca un buon primo tempo, andando vicino al raddoppio con Papi, Dagnoni e Lagzir, che ubriaca gli avversari, ma spesso anche sè stesso insistendo troppo nei dribbling.
Nella ripresa è la Massese a fare gioco con un calo dei recchesi che al 73° subiscono il meritato vantaggio dei toscani, ancora con Remorini che salta un avversario e insacca. Per salvarsi ci vorrà determinazione e tanta lucidità, visto che ora arrivano tre partite che con ogni probabilità, decideranno il destino della squadra neonata.
Certamente si trova in una posizione di classifica più tranquilla il Ligorna, ma subire 4 reti in una gara non può far piacere. Certo è molto più semplice se di fronte hai una squadra organizzata e fondamentalmente professionistica come il Savona, che punta alla promozione di Lega Pro. I savonesi schierano la bestia nera del Ligorna, quel Murano che guida saldamente la classifica cannonieri con 18 gol segnati in 20 partite, numeri impressionanti confermati da una prestazione maiuscola dei biancoblù sui genovesi.
Troppe le assenze importanti nella squadra di Sabatini (Chiarabini, Vassallo e Zunino per dirne alcuni) per reggere l’urto con la corazzata che prende subito in mano il gioco in un ventoso (e desolatamente vuoto) Bacigalupo.
Il vantaggio arriva al 12° ed è francamente spettacolare. L’attaccante lucano viene pescato magistralmente da Fenati, controllo al volo e colpo di tacco per sfuggire alla marcatura del duo Caorsi-Napello che restano di sasso, e poi tiro in diagonale che batte Pulidori.
Sei minuti dopo è già 2-0. Cross di Pasqualini dalla destra, la sfera attraversa l’area, viene “bucata” da diversi giocatori arrivando sul secondo palo dove Monticone può siglare il raddoppio. Il Ligorna è frastornato, ma soprattutto privo di idee. Al 33° Rebecca calcia bene in corsa, ma coglie l’esterno della rete per l’unico sussulto biancoblù del primo tempo.
La partita, però sostanzialmente si chiude già a fine frazione ancora con Murano che anticipa Napello, se ne va tutto solo battendo facilmente Pulidori in uscita.
Nel secondo tempo dopo soli 4 minuti arriva il terzo gol dell’attaccante savonese che piega le gambe a un Ligorna troppo brutto per essere vero. La rete arriva in contropiede con la difesa genovese assente. Il resto della gara è un torello dei locali che non infieriscono su un’incerottato Ligorna che dovrà dimenticare in fretta questo turno.