Genova. “Nove minuti di ritardo al viaggio inaugurale fanno ben sperare. Se il buongiorno si vede dal mattino”. Con questa frase i pendolari liguri federati Assoutenti ironizzano su quanto avvenuto questa mattina.
Una denuncia che va ad aggiungersi a quelle già innalzate nelle scorse ore, quando tempi di percorrenza, orari, conseguenze sui convogli regionali, sono finiti nel mirino dei pendolari che bollano la novità come “l’ennesima riedizione sotto diversa etichetta, di un treno finto veloce, di un servizio già presente da 30 anni e fino al 10 dicembre (con i medesimi tempi di percorrenza, ma a prezzi più bassi)”.
“I tempi di percorrenza – spiegano i pendolari – sono quelli di 30 anni fa, mentre l’arrivo a Roma alle 10.40 può andare bene per un Parlamentare, non certo per chi deve pianificare una giornata di lavoro”. E ancora: “per ora esclude gli abbonati, mentre la traccia introdotta calpesta il diritto alla mobilità di centinaia di lavoratori e studenti attraverso la modifica non concordata dell’orario di sei treni regionali posti in orario sensibile all’entrata a scuola o al lavoro”.
Tutto questo, denunciano ancora i pendolari, a fronte del paradosso secondo cui “nonostante proditorie campagne mediatiche e di advertising affisso in tutta Genova, il risultato commerciale è riassumibile in poche decine di biglietti venduti anche in versione super-economy”.