Genova. La battaglia si sposta in piazza San Lorenzo. Oggi pomeriggio, dalle 17, i Cittadini contro il Carbone, comitato spontaneo che riunisce associazioni ambientaliste e attivisti impegnati per il diritto alla salute, torneranno a manifestare in piazza San Lorenzo contro la riapertura della centrale elettrica a carbone sotto la Lanterna.
Una battaglia che prosegue ormai da settimane, dopo la scoperta che l’impianto, già avviato verso la dismissione, sarebbe potuto tornare temporaneamente operativo per soddisfare il fabbisogno della Francia, Paese in cui numerose centrali nucleari sono ferme per accertamenti e manutenzione. “Genova – spiegano – ha già un tasso d’inquinamento fra i più alti nell’Unione europea, tanto che è stata avviata una procedura d’infrazione esigendo dal governo italiano misure a tutela della salute dei genovesi e dell’ambiente in cui vivono. La riapertura, anche temporanea, dell’impianto porterebbe in città e ben oltre i suoi confini esalazioni micidiali di particolato primario e secondario: polveri sottili cancerogene per l’organismo. Il rialzo del tasso di inquinamento aumenterebbe i casi di tumori, leucemia, asma, patologie respiratorie e vascolari. Senza tenere conto dei danni all’ambiente, al patrimonio artistico e alle eccellenze agricole locali, a partire dal basilico. Depositandosi a terra, le polveri tossiche permarrebbero per tanti anni e ce le ritroveremmo nell’acqua e negli ortaggi”.
E a far scomparire questo preoccupante scenario non sono state sufficienti neppure le rassicurazioni di Enel. La società, spiegano ancora i Cittadini contro il Carbone, ha scritto che “la disponibilità dellimpianto per il sistema elettrico nazionale non comporterà automaticamente il funzionamento” della centrale.
Presto “incontreremo un responsabile dell’azienda – conclude Roberto Mali, co-presidente di EveryOne – ma anticipiamo che la risposta di Enel non è tranquillizzante. La centrale non deve tornare in funzione, neanche per un giorno. I danni che essa può causare all’organismo umano sono enormi e, aggiungendosi all’inquinamento già presente in città, sarebbe un vero abuso consentirne la riapertura. Ci sono altre vie, rispettose della salute e della vita. Spero che Enel ci ascolti e non si pieghi a una politica che è miope e attualmente non mette al primo posto, nelle sue priorità, la salute e il benessere delle persone, la qualità dell’ambiente, il rispetto della vita”.