Dopo la manifestazione di oggi, si moltiplicano le prese di posizione contro la riapertura della centrale elettrica a carbone di Genova. “Siamo di fronte a un vero e proprio attentato alla salute pubblica e all’ambiente. È arrivata la prima nave con il carico di carbone – attacca il Movimento 5 Stelle – per riattivare dopo neppure sei mesi di inattività la famigerata centrale Enel. Invece di progredire, si torna indietro di decenni e lo si fa per sopperire alla sospensione di attività delle centrali nucleari francesi, ferme per manutenzione. Lo si fa senza aver imparato nulla dalla storia e dall’inquinamento che le centrali a carbone hanno causato al nostro ambiente.
“Noi, come MoVimento 5 Stelle Liguria, abbiamo depositato oggi una richiesta ufficiale direttamente alla Giunta Toti per la convocazione di un tavolo tecnico di confronto tra Regione, Comune, MISE e Terna nella Commissione di competenza per impedire la riapertura della centrale e per applicare le innumerevoli soluzioni alternative al carbone.
Mandiamo a casa i governi fossili”.
“Sono anni che i cittadini chiedono la chiusura della centrale a carbone; e con ragione, visto l’inquinamento che ha provocato – spiega ancora il consigliere regionale Gianni Pastorino -. Ma è una scelta sbagliata anche nei confronti dei lavoratori genovesi, una parte dei quali a dicembre 2016, in accordo con i sindacati, sono stati destinati ad altre sedi ENEL in previsione della chiusura dell’impianto”.
“Una storia tipicamente italiana, in cui traspare l’assoluta inadeguatezza del governo nazionale, incapace di chiudere con il fossile e di affrontare una seria politica di sistema a favore delle fonti rinnovabili”.