Genova. C’è anche chi si è rifiutato di entrare in classe, questa mattina, alla succursale di Pegli del liceo Classico Mazzini. Il motivo? Il freddo. All’ingresso, alle 7e45, gli studenti dell’istituto sono stati avvertiti che i caloriferi delle aule al primo e al secondo piano erano spenti a causa di un guasto. Dopo qualche ora sono tornati in funzione “ma anche ad accensione avvenuta – racconta Giorgia Bignone, 18enne, studentessa dell’ultimo anno – la temperatura massima in alcune aule del piano inferiore era di 15 gradi, e naturalmente non siamo stati informati delle temperature minime, mentre al piano superiore le aule sono notoriamente più fredde”.
Secondo i ragazzi la scuola avrebbe dovuto essere chiusa perché la temperatura non era a norma di legge. La normativa di riferimento è quella contenuta al D.P.R. 412/93 e al D. Lgsv 311/06. Il Decreto del ’93 come poi modificato dal decreto del 2006, specifica che il termometro dovrebbe viaggiare tra i 18 e i 22 gradi e comunque non al di sotto dei 18 gradi.
“Tuttavia siamo stati intimati ad entrare regolarmente – continua la ragazza – in caso contrario la giornata sarebbe stata contata come un normale giorno di assenza, con tanto di giustificazione”. In classe, alla fine, sono entrati in 21.
“Abbiamo avuto problemi con l’impianto di riscaldamento – spiega il dirigente scolastico Eugenio Predieri – durante le vacanze di Natale abbiamo fatto effettuare dei lavori ma evidentemente si è accumulata dell’aria nelle tubature. Questa mattina faceva più freddo del solito ma le condizioni per fare lezione c’erano. Ad ogni modo sono certo che domani la situazione tornerà alla totale normalità”.