Rifiuti

Biodigestore Isola del Cantone, M5S: “Audire in commissione sindaco e presidente inchiesta”

il biodigestore di Cairo
Foto d'archivio

Isola del Cantone. “In una Commissione Controlli ancora una volta disertata dagli assessori della Giunta Toti, abbiamo depositato la richiesta di audizione in Commissione Ambiente di diversi soggetti coinvolti direttamente nel progetto del biodigestore di Isola del Cantone, a partire dal sindaco Assale e dal Presidente dell’Inchiesta Pubblica sul tema”. A dirlo sono Alice Salvatore e Marco De Ferrari, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria.

“Mentre gli assessori Viale, Rixi e Giampedrone tacciono, delegando la pratica agli uffici, il MoVimento 5 Stelle prosegue la sua battaglia solitaria per scongiurare un nuovo, inutile, biodigestore. Un progetto su cui gli stessi assessori Rixi e Viale si erano pubblicamente schierati contro a ottobre nel corso di un’assemblea pubblica a Isola del Cantone, salvo poi rimangiarsi clamorosamente la parola data con la delibera di fine anno che apre alla VIA, spianando, di fatto, alla realizzazione del biodigestore”.

L’ultima parola spetterà a Città Metropolitana, chiamata a valutare il piano di gestione dei rifiuti. Lo stesso piano che, a maggio, non prevedeva Isola del Cantone tra i siti candidati ad ospitare il biodigestore. Fino all’ultimo cercheremo di fermare in ogni modo lo scellerato progetto di un biodigestore da 33mila tonnellate (ben al di là dei rifiuti prodotti dal territorio!) che si trova, per di più, in una zona alluvionale e a due passi dalle case, e aumenterà esponenzialmente il traffico nell’intera valle. Questo genere di impianti anaerobici genera veleno per aria, acqua e suolo come è stato affermato in un summit di medici organizzato a Lodi nel 2014. In un documento Isde Italia del 2015, inoltre, si afferma che il compostaggio aerobico deve essere sempre favorito alla digestione anaerobica.

“Le alternative – concludono – esistono: in Liguria sono presenti già impianti di compostaggio aerobico inutilizzati in grado di accogliere già oggi l’intera produzione di umido della nostra regione. Basterebbe la volontà politica di avviare la raccolta differenziata con il porta a porta spinto che, abbinato a una tariffazione puntuale, potrà trasformare una volta per tutte il termine “rifiuto” in “risorsa”. E, attraverso i notevoli risparmi che questa politica offrirebbe, puntare nel giro di pochi anni a centrare l’obiettivo “Rifiuti Zero”, come da tempo ci chiede l’Europa”.

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