Genova. Sopralluogo dei Carabinieri e del nucleo artificieri a palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, dopo che intorno alle 18 è scattato un allarme bomba, il secondo in cinque giorni, dopo quello del 26 gennaio.
All’interno dell’edificio, al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine, non c’era quasi più nessuno, ma fino a mezz’ora prima il Comune era quanto mai affollato vista la discussione della delibera su Amiu in aula rossa. All’interno del palazzo anche molti lavoratori della società che si occupa dei rifiuti, giunti per manifestare contro la delibera.
Al momento parte di via Garibaldi davanti all’ingresso del palazzo è stata transennata. Operazioni di bonifica in corso. L’allarme bomba è scattato dopo una telefonata anonima arrivata al 113.
La telefonata è partita da una cabina telefonica di Largo XII Ottobre, nel caso dell’allarme bomba di venerdì era partita da una telefonata da una cabina di piazza Fontane Marose e diretta al 112. Anche in questo caso verranno rilevate le impronte dalla cornetta e dalla tastiera del telefono pubblico ma un’identificazione è oggettivamente non semplice.
Molto facile presumere che dietro questo secondo brutto scherzo possa esserci la stessa persona.