Genova. Slitta a martedì 24 gennaio la delibera sull’aggregazione societaria tra Amiu e Iren. Per domani mattina ed anche per quasi tutta la prossima settimana sono state infatti fissate molte commissioni per approfondire i contenuti e i dubbi che ha sollevato la delibera approvata dalla giunta e che dovrà essere votata in consiglio comunale. I lavoratori sono invece sul piede di guerra. “Gli accordi vanno rispettati, mentre il Comune di Genova si è rivelato ancora una volta un partner inaffidabile” scrivono in un volantino i lavoratori di Amiu che fanno parte del gruppo Ula (Unione lavoratori Amiu) che annunciano una protesta a palazzo Tursi per il giorno in cui la delibera sarà in aula, una delibera che “fa carta straccia dell’accordo sindacale firmato a luglio e che conteneva i punti votati dall’assemblea dei lavoratori e imponeva condizioni fondamentali per la difesa dei posti di lavoro, degli stipendi e dell’integrità e della continuità aziendale”.
Tursi è accusato di voler “stravolgere lo spirito di quell’accordo con una cessione che darebbe mano libera a Iren e metterebbe a rischio l’integrità di Amiu e il suo bilancio, con la certezza che i debiti contratti dall’azienda si scaricherebbero sui lavoratori (tagli) e i cittadini (TARI)”.
In mezzo a questo guado anche il futuro di 31 lavoratori precari, gli ultimi di una tranche di 120 dipendenti a tempo determinato che dovevano essere assunti già da anni. La loro vicenda si è però trascinata al punto da finire all’interno della trattativa con Iren e soprattutto, a detta di Tursi, l’assunzione è ora bloccata dal decreto Madia e potrà essere sbloccata solo quando Iren Ambiente avrà raggiunto il 51% del pacchetto azionario di Amiu, vale a dire, se tutto andrà secondo i piani del Comune di Genova, entro la fine del 2017.
“Il Comune di Genova deve trovare il guazzabuglio normativo che gli consenta di rispettare un accordo già fatto” tuona Corrado Cavanna della funzione pubblica Cgil. “Secondo noi la soluzione c’è perché la delibera che stabiliva le assunzioni è precedente all’entrata in vigore della Madìa”, ma è su tutta la delibera che i sindacati chiedono modifiche. “Dalla governance alla Tari, dalle modalità di ampliamento della durata del contratto di servizio, dalla mancata chiusura del ciclo dei rifiuti nell’area metropolitana genovese” spiega Cavanna. “Gli daremo tempo di modificarla perché ci aspettiamo che anche i consiglieri chiedano importanti modifiche. Non mi piace far sprecare ore e soldi ai lavoratori Amiu, ma se le modifiche non ci saranno sarà sciopero”.