Il retroscena

Amiu-Iren, maggioranza spaccata: nessun rinvio della delibera che potrebbe passare grazie agli astenuti

Domani tutti i sindacati tranne la Cgil hanno convocato un'assemblea davanti a palazzo Tursi

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Genova. Alla fine nessun rinvio per la delibera sull’aggregazione Amiu-Iren, in votazione in consiglio comunale domani pomeriggio e mercoledì. Questa sera si sono susseguiti incontri per decidere in tutta fretta il da farsi dopo che questa mattina la stragrande maggioranza dei lavoratori ha detto no all’ipotesi di accordo (tecnicamente un ‘verbale di incontro’) firmata da tre sindacati su quattro e domani pomeriggio le proteste vedranno insieme i lavoratori di Amiu, le associazioni dei commercianti e quanto sono contrari alla privatizzazione.

Ma la decisione è stata quella di andare avanti, nonostante il rischio. I voti su cui può contare la maggioranza sono intorno ai 15 con tante incognite ma la delibera potrebbe passare grazie alle astensioni.

La maggioranza del sindaco Doria è già spaccata con le due consigliere di Rete a sinistra Marianna Pederzolli e Clizia Nicolella che voteranno no e Giampaolo Malatesta di Possibile che sembra deciso ad ad astenersi su una delibera che che considera “frettolosa” e chiede “che venga riaperto il tavolo con i sindacati”.

A dire no saranno certamente i consiglieri del M5S e i tre fuoriusciti (Putti, Muscarà e Burlando) e i consiglieri di Federazione della sinistra Antonio Bruno e Gian Pastorino che chiedono il ritiro della delibera: “Anziché mettersi contro tutta la città non sarebbe meglio raccogliere le proposte di risanamento e sviluppo della gestione dei rifiuti che arrivano da piu’ parti senza consegnarsi nelle mani di investitori internazionali e comunque privati?”
Se i voti della maggioranza sono pochi (otto del Pd, cinque di rete a sinistra e un paio di altri) da vedere cosa faranno i tre consiglieri di Percorso comune che tendono all’astensione, così come i tre consiglieri della Lista Musso e i due ex Idv. Per l’astensione propende anche il Pdl, difficile immaginarla per il consigliere della Lega Alessio Piana (che dovrebbe votare no). A conti fatti, a meno di una confluenza improvvisa di tutti gli ‘astensionisti’ sul no, la delibera potrebbe anche passare per il rotto della cuffia e tra le proteste.

A proposito di proteste, l’unico sindacato che non ha convocato l’assemblea generale indetta per domani a Tursi dalle 13.30 è la Cgil che spera ancora in una qualche trattativa in corso con il Comune nonostante il mandato dei lavoratori espresso più che chiaramente nell’assemblea di questa mattina.

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