Genova. La Prefettura di Genova boccia lo sciopero dei sindacati di Amiu proclamato per il 31 gennaio, giorno in cui la delibera di indirizzo sull’aggregazione tra Iren ed Amiu sarà votata in consiglio comunale. I sindacati avevano proclamato, come prevede la legge 146 sui servizi pubblici, lo stato di agitazione lo scorso 19 gennaio pur continuandosi a sedere al tavolo di trattativa con il Comune di Genova al fine di arrivare a un accordo nel rispetto dell’accordo sindacale firmato da Comune ed Amiu lo scorso luglio. Il giorno successivo, però, il 20 gennaio, i sindacati hanno firmato con Tursi un “verbale di incontro”, non un accordo quindi ma, come rileva la prefettura virgolettando quanto firmato da Cgil, Cisl e Uil, il verbale “è siglato al fine di individuare i punti di accordo nello stato di avanzamento della trattativa che, pur avendo prodotto utili avanzamenti, riprenderà il 25 gennaio…”.
La prefettura fa notare quindi come essendoci un confronto in atto non sia legittimo proclamare lo sciopero. Da vedere come i sindacati riusciranno a replicare a quello che sembra ben più di un ‘cavillo’, mentre tra i lavoratori la notizia della bocciatura ha provocato una certa irritazione.
Lo sciopero potrebbe ancora essere scongiurato da un nuovo accordo che può sulla carta essere raggiunto anche stasera. A partire dalle 18 riprenderà il confronto con il Comune di Genova ma questa mattina anche le ultime assemblee dei lavoratori hanno fatto acquisire la mozione presentata lunedì da un gruppo di dipendenti che chiede che l’accordo di luglio sia rispettato in tutte le sue parti, rafforzando quindi il percorso verso lo sciopero di martedì.
Oggi intanto in commissione, la Giunta per tentare di calmare le acque rispetto alla delibera ha proposto alcuni emendamenti alla delibera. Il principale riguarda lo stralcio dalla delibera stessa all’allegato piano ottimizzato per la raccolta dei rifiuti presentata da Iren. Il piano è stato sostituito da alcune linee guida il cui testo però non è stato messo a disposizione dei consiglieri. L’altra novità riguarda la chiusura del ciclo dei rifiuti che potrà avvenire “anche al di fuori del territorio della città metropolitana purché all’interno della Regione Liguria mentre nella versione iniziale della delibera si prevedeva che si potesse chiudere “anche fuori dalla Regione”.