Genova. Il ponte dell’Immacolata sta finendo e a Genova il Pd è pronto a una settimana di passione. La botta della sconfitta al Referendum è ancora calda, ma ora è il momento di prendere decisioni, anche se solo in parte potranno essere prese a Genova. Anzitutto a partire da domani cominceranno gli incontri del Pd ma anche degli altri partiti della maggioranza con il sindaco di Genova Marco Doria appena tornato dalla Cina.
A questo punto il tempo stringe e Doria entro questa settimana dovrà dire se ha intenzione o meno di ricandidarsi. Lunedi 19 infatti è confermata la direzione provinciale del partito nonostante Renzi abbia convocato l’assemblea nazionale per domenica 18. “E’ una direzione importante – conferma il segretario provinciale Alessandro Terrile – perché da lì partirà il percorso per le prossime amministrative”. Un percorso che al momento vede le primarie più vicine visto che sarà praticamente impossibile, anche se Doria intendesse ricandidarsi, trovare l’unità su un nome.
E proprio per preparare la direzione da domani in poi sarà tutto un susseguirsi di riunioni: domani pomeriggio il segretario Terrile riunirà la ‘sua’ maggioranza, due giorni dopo Pippo Rossetti invece ha convocato la riunione dei Renziani. Lo stesso giorno in via Maragliano saranno anche ascoltati i segretari dei circoli.
Oltre alle comunali, inevitabile che il discorso cadrà anche sul congresso regionale del partito che a questo punto potrebbe coincidere con il congresso nazionale. Lo statuto del partito dice che andrebbero ‘sfalsati’ ma tutto questo accavallarsi di date ed elezioni potrebbero suggerire al partito nazionale di convocare il regionale nella stessa data. Sì perché, fatto il congresso, arrivano a stretto giro le elezioni: quelle comunali di Genova (in tutta Italia si vota in un migliaio di comuni) e le politiche.
Visti i tempi per la legge elettorale e le richieste di votare il prima possibile da parte di quasi tutti, sembra probabile un ‘election day’ magari il 4 di giugno, ma ovviamente si tratta ancora solo di ipotesi. Quel che è certo è che, almeno a Genova il Pd, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, sembra deciso a tentare di ricucire per quanto possibile con gli elettori che hanno votato no al referendum dentro al Pd e tra le fila dei partiti a lui più vicini.