Genova. “Il tempo non è denaro, è vita”. Roberto Gulli, Uiltrasporti, spiega così, fuori da palazzo San Giorgio, il senso del presidio dei sindacati, dopo i due incidenti in porto, uno mortale, delle ultime ore.
“E’ una situazione indubbiamente difficile. Le dinamiche di quanto accaduto sabato non sono pienamente chiare, ma sappiamo che la vittima stava svolgendo da sola un’operazione che doveva essere affidata a due persone. Ancora non sappiamo perché, ma questo fa riflettere. L’incidente della mattinata è stato fortunatamente meno grave, ma testimonia ancora una volta che bisogna tenere sempre alta l’attenzione: chiediamo meno fretta e più concentrazione”.
Una questione aperta, quella della sicurezza sul posto di lavoro. “I lavoratori – continua Enrico Ascheri, Filt Cgil – cercano sempre di avere la massima attenzione sul luogo di lavoro. In questi anni abbiamo cercato di migliorare le condizioni, ma c’è ancora tanto da fare”.
Un argomento, soprattutto, che i sindacati chiedono venga affrontato a livello nazionale. “La sicurezza è un diritto, non un costo. Quando accadono questi incidenti – conclude Ettore Torzetti, Fit Cisl – lasciano l’amaro in bocca: non si può morire di lavoro”.