Aula rossa

Sestri Ponente, il trasloco del mercato non s’ha da fare

In Comune niente numero legale e tutto rimane come prima. La rabbia degli ambulanti

mercato sestri ponente comune

Sestri Ponente. Finisce tutto con il 17, che, secondo la smorfia napoletana, significa “la disgrazia”. E’ il numero dei consiglieri comunali presenti in aula. Troppo pochi, il numero legale non c’è e il mercato di merci varie non si sposta. E’ la cronaca del nuovo round in Aula Rossa, dopo che le opposizioni erano tornate a proporre il trasloco nella zona adiacente il Mercato del Ferro, in via Mascagni e Catalani.

Un provvedimento “abbandonato” dopo l’approvazione (18 voti a favore, 17 contro e 1 astenuto) di un emendamento della maggioranza che subordinava tutto ad un parere della conferenza dei servizi sulla compatibilità dei lavori del parcheggio sotterraneo di via Soliman con la presenza dei banchi. “Sappiamo già ora che questa compatibilità non c’è – aveva tuonato Gianni Vassallo – e che il mercato deve spostarsi: la questione viene camuffata solamente per prendere tempo”. Quel che più importa, è che anche in caso di parere negativo alla permanenza degli ambulanti in zona,  i banchi potrebbero venire spostati in altre zone.

Finisce con l’accusa di lavorare per “affossare tutto”, di “non far altro che non decidere”. Finisce, soprattutto, con i residenti soddisfatti, sopra uno striscione che recita “No mercato Catalani”. E con gli ambulanti a gridare ancora una volta la loro rabbia: “Veniteli a prendere a Sestri i vostri voti”.

leggi anche
mercato sestri ponente
Domani
Mercato Sestri Ponente, il dossier trasloco torna a Tursi
via siffredi sestri ponente
Niente da fare
Mercato Sestri Ponente, l’ipotesi via Siffredi non piace agli ambulanti
via siffredi sestri ponente
Trasloco
Mercato Sestri Ponente, spunta l’ipotesi via Siffredi

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.