Genova. Presidio questa mattina per i lavoratori del nodo ferroviario di Genova. I dipendenti del consorzio sono preoccupati per il rischio licenziamenti.
La scorsa settimana, infatti, il consorzio Fergen, formato da Cmb, Unieco, Clf ha annunciato il licenziamento dei 100 dipendenti impiegati nei cantieri, lavoratori che nei giorni scorsi hanno scioperato più giorni per salvare il posto di lavoro. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal UIl hanno deciso di confermare la linea dura.
“Altro che lavoro per altri cinque anni – spiegano i sindacati – nonostante il totale finanziamento dell’opera e dopo mesi di sospensione dell’attività lavorativa, attraverso la cassa integrazione ordinaria, i 100 lavoratori edili del Nodo ferroviario genovese rischiano, da domani mattina, di perdere il posto. Nonostante l’interessamento del Prefetto Fiamma Spena e le aperture della stazione appaltante RFI in tema di mantenimento occupazionale, l’azienda Fergen continua a non dare cenni di vita”.
I lavoratori edili, per lo più trasfertisti, hanno, di fatto, in tasca un biglietto di sola andata.
Una nuova giornata di protesta, quindi, per chiedere alle istituzioni “la garanzia della prosecuzione dell’opera in tempi celeri con l’attuale forza lavoro”.
Accompagnati dallo striscione Pane e Lavoro che li accompagna dall’inizio della protesta, sono partiti con un nuovo corteo diretto verso il consiglio regionale. Nel pomeriggio andranno invece, come la scorsa settimana, a palazzo Tursi.