Un mese fa è entrata in vigore la nuova legge (L. 26 ottobre 2016, n. 198). La riforma, che è stata approvata in via definitiva a fine ottobre dalla Camera dei Deputati, disciplina materie come l’istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e delega il Governo per i decreti attuativi che prevedono anche il sostegno pubblico per il settore dell’editoria e dell’emittenza radiofonica e televisiva locale. Fra le materie oggetto della riforma figura anche la disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
Un punto atteso della legge riguarda la definizione specifica dei criteri in cui rientra il quotidiano on line, definito tale quando è una “testata giornalistica” con precise caratteristiche, che vanno dalla registrazione al tribunale all’iscrizione del direttore all’ordine dei giornalisti, dalla pubblicazione dei contenuti alla frequenza di aggiornamento.
“La crisi di Governo rischiava di segnare un punto di arresto pesante per il cammino della nuova riforma. Dal nostro punto di vista è importante che la delega all’editoria sia rimasta all’onorevole Luca Lotti. Ora auspichiamo che il Governo lavori più velocemente possibile per arrivare ai decreti attuativi – dichiara Marco Giovannelli, presidente dell’Associazione nazionale stampa online (Anso) – Nelle scorse settimane abbiamo avuto un importante incontro con rappresentanti dell’Esecutivo. Ci è stato confermato un chiaro impegno verso i quotidiani online sia per il loro effettivo riconoscimento giuridico, sia per attivare provvedimenti economici a sostegno di questa importante realtà del mondo dell’informazione. L’aver introdotto il quotidiano online nell’elenco dei prodotti giornalistici è un importante passo avanti; ci auguriamo, però, che non resti un mero atto formale. Questa scelta è importante per molti aspetti. I quotidiani online locali e iperlocali sono sempre più centrali per l’informazione dei cittadini. Le imprese editoriali si collocano in un ecosistema complesso dove le notizie vengono diffuse in modalità sempre meno mediate. I giornali restano però un punto di riferimento fondamentale per il pluralismo che non può esser demandato alla sola diffusione dei social network. La legge prevede incentivi e contributi e crediamo sarà realmente innovativo prestare attenzione per la prima volta alle tante realtà editoriali locali, premiando la loro presenza in modo ponderato rispetto ai territori in cui operano. Ci auguriamo che i criteri di scelta dei soggetti venga effettuata su base oggettiva tenendo conto di vari parametri come l’occupazione, il numero dei lettori, l’accessibilità su piattaforme diverse”.