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Genova, a lezione di street art in via Daste. La proposta: “Una mappa dei murales fatta dalle scuole”

Un lavoro (di gruppo) che diventa parte del programma scolastico: una ricerca sulla street art, in stile “glocal”

Genova. La street art fa scuola. Succede a Genova, dove anche grazie al progetto Walk the Line l’arte urbana ha ripreso vigore, e in particolare nel quartiere di Sampierdarena. Il murales di via Daste, creato dai due professionisti, Mrfijodor e SeaCreative, con il supporto delle associazioni di Circoliamo Sampierdarena e del Municipio Centro Ovest, è stato letteralmente un “banco di scuola“. Nelle scorse settimane la prima B del liceo Gobetti, indirizzo economico sociale, sotto la guida della professoressa di italiano e geo-storia, Laura Tonelli, ha fatto lezione davanti all’opera d’arte in fieri.

L’occasione, del resto, era perfetta. Il murales è proprio a due passi dall’istituto in Largo Gozzano. Girato l’angolo (con il consenso del dirigente scolastico), per un giorno, si fa lezione, ma fuori.

“Un’occasione molto utile per attivare un tipo di didattica diversa dalla tradizionale e per fare esperienza sul campo – spiega la professoressa di italiano e geo-storia – i ragazzi, contenti di poter uscir fuori, hanno partecipato in maniera attiva”. Non più solo ascolto passivo, ma osservazione e interazione. Una specie di lavoro giornalistico, di ricerca, indagine e partecipazione, in linea con l’indirizzo del liceo.

“Una delle competenze che ci proponiamo di sviluppare è proprio insegnare ai ragazzi a rapportarsi con il mondo e saper raccontare cosa ci circonda”.

Mrfijodor e SeaCreative, i due street artists, sono diventati il bersaglio dell’intervista a più mani. Le prime domande per rompere il ghiaccio, da parte della “prof”. Poi le curiosità, personali, dei ragazzi.

Cosa significa e come si diventa “artisti di strada”. L’inizio di un vero e proprio lavoro (di gruppo) che diventa parte del programma scolastico: una ricerca sulla street art, in stile “glocal”. I ragazzi si documentano sui murales nei loro quartieri, così come nel mondo, con collegamenti storici, artistici, geografici e linguistici con le materie di inglese e francese, storia dell’arte ed educazione visiva. Ma non solo. E’ stato uno stimolo per studiare il rapporto tra associazioni e istituzioni e di riflessione sulla cittadinanza attiva.

“Un’occasione fortunata e utile, indipendentemente dal condividere l’opera o meno – sottolinea Tonelli – rispetto a un muro fino al giorno prima ricoperto di insulti e bestemmie, e nonostante il gusto artistico possa variare da persona a persona, i ragazzi hanno riconosciuto la validità dell’iniziativa”.

Vedere qualcosa che si fa sotto i loro occhi per studiare un fenomeno, la street art ma non solo, sul quale probabilmente non avrebbero riflettuto. Hanno così “imparato” la differenza tra street art e writers, tra opere illegali e legali, i murales dipinti di notte di nascosto e cancellati per protesta o quelli commissionati, come quello di via Daste, all’interno del progetto Walk the line, con il sostegno delle istituzioni locali e delle associazioni del quartiere.

“Un’esperienza positiva che ci farà lavorare tutto l’anno – spiega ancora la prof – un po’ un work in progress come fanno gli artisti di strada. Dopo aver preso appunti, intervistato e documentato con foto e video, adesso procediamo con un lavoro di scrittura, raccogliendo informazioni nei quartieri, cercheremo di produrre testi e immagini, a cadenza mensile. L’intento è anche quello di realizzare un blog di classe in cui pubblicare i reportage”.

Un lavoro collettivo, come vuole la street art. “E’ anche un guardarsi più intorno, l’obiettivo resta sempre quello: rendere i ragazzi cittadini consapevoli, educarli ad osservare e riflettere ”, conclude Tonelli. E se da cosa nasce cosa, dalla lezione in via Daste parte anche un’idea che può fare strada: a Genova manca, ad oggi, una mappatura dei murales, in quali quartieri sono stati fatti e da chi. “Gli amministratori, ma anche lo stesso Palazzo Ducale, potrebbero lanciare l’iniziativa e coinvolgere le scuole per fare una vera e propria street art map genovese”.

Nel frattempo anche il consiglio municipale “ha studiato” i murales, o meglio il regolamento (già esistente). L’opera di via Daste ha infatti rinfocolato le polemiche nel quartiere (con riflessi anche a Tursi). (A cui hanno risposto con una nota le stesse associazioni). Dopo uno scambio di accuse su mancate autorizzazioni e bozzetti, nell’ultima seduta il 25 novembre scorso, dopo la mozione di protesta Pdl, è stata approvata dalla maggioranza la proposta di modifica della Giunta al regolamento vigente: in futuro l’autorizzazione passerà da Giunta, commissione competente e poi di nuovo all’esecutivo.

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