Il presidio

Edita, è di nuovo protesta: “Vogliamo tavolo aperto con Carige” fotogallery

Presidio davanti alla sede centrale della banca poi in consiglio regionale per chiedere il supporto delle istituzioni

Genova. Gli slogan “lavoro, lavoro” e uno striscione con scritto “banca Carige, appalti a Bologna, lavoratori di Genova a casa” hanno caratterizzato il presidio che si sta svolgendo davanti alla sede della Banca Carige di Genova. In piazza i 26 lavoratori di Edita, la società di gestione archivi che lavorava per l’istituto bancario da oltre vent’anni.

Alla radice del problema la decisione di Carige di trasferire le lavorazioni dal sito di Genova a aziende di Bologna Lecce senza prevedere alcuna clausola di salvaguardia. Il risultato, spiegano è che, a oggi, 26 lavoratori sono in contratto di solidarietà, senza stipendio senza tredicesima e senza prospettiva.

“La decisione di Carige è senza dubbio legittima – spiega Ivano Mortola della segreteria FIOM Cgil – ma è curioso che quella che si e’ sempre definita la banca di territorio non abbia messo alcun clausola di salvaguardia per tutelare questi lavoratori”. I lavoratori, dopo aver protestato davanti alla banca andranno in regione a chiedere l’impegno delle istituzioni.

“Per ora non c’è un tavolo aperto con Carige lo abbiamo chiesto ma fino ad ora è stato un po’ snobbato – ha sottolineato Alessandro Tanda Fit Cisl – fino ad ora la richiesta è stata formale ma adesso abbiamo deciso di venire sotto alla sede di proprio per farci sentire”.

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