Genova. Ricordate i negozi di piazza delle Americhe, quelli che durante l’ultima alluvione vennero travolti, ancora una volta, dall’acqua del Bisagno e furono ricoperti dal fango? Da questo pomeriggio dei palazzi che ospitavano alcune delle attività distrutte dalla furia dell’acqua, dal negozio di timbri a quello dei filati o dei materassi, resterà solo un ricordo visto che sono stati demoliti nell’ambito del terzo lotto dei lavori per la messa in sicurezza del torrente. Itinera ha i fiati iniziato a demolire i primi palazzi, quelli verso v Canevari e domani concluderà il lavoro con quelli verso il tunnel di via Archimede.
Un intervento che porterà allo smantellamento totale dell’area con la realizzazione di una piazza al posto dei negozi sotto i binari della stazione Brignole. “Una volta ultimata questa fase – spiega l’assessore alla protezione civile, Gianni Crivello – quest’area sarà adibita a cantiere fino alla sua definitiva trasformazione, con un intervento di estetica urbana che prevede anche la realizzazione di una fontana per abbellire quella che diventerà una piazza cittadina”.
Nelle scorse settimane avevano, infatti, preso il via le operazioni preliminari, con una delimitazione dell’area attraverso in New Jersey e con interventi sull’impianto di illuminazione. Oggi, nonostante la pioggia, una gru ha operato incessantemente per arrivare a una demolizione completa dei piccoli edifici, circa quindici vetrine, che erano collocati sotto i binari della ferrovia facendo nuovamente emergere le arcate davanti alle quali erano stati costruiti.
“Si tratta di una delle aree più critiche – prosegue l’assessore Crivello – anche perché questo è l’avvio di una fase di demolizione che porterà, nei prossimi mesi, a liberare il torrente da quella sorta di diga sotterranea che si era venuta a creare”. Dopo la demolizione del bruco, quindi, questo è l’intervento più vistoso esso finora in atto nel corso del cantiere di messa in sicurezza del torrente. “Una progettazione – conclude Crivello – che era partita nel 2014, subito dopo ‘alluvione, e che ora trova una sua applicazione”.