Allarme povertà

Anziani e soli, ecco la “fotografia” dei nuovi poveri a Genova

E domani ai pranzi di Natale anche il ministro Pinotti e l'Arcivescovo di Genova, Bagnasco

Genova. Sono le persone anziane, che vivono uno stato di profonda solitudine, in casa o nei ricoveri, la nuova emergenza a Genova, a spiegarlo, alla vigilia del Natale, Sergio Casali della Comunità di Sant’Egidio.

Intanto domani 25 dicembre alle h.11, nel modulo 8 dei Magazzini del Cotone del Porto Antico, il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, incontrerà i volontari della Comunità di Sant’Egidio impegnati nella preparazione del pranzo di Natale per anziani, famiglie, giovani richiedenti asilo. Alle 12,30, nella basilica dell’Annunziata, il cardinale Angelo Bagnasco porterà un saluto agli invitati.

Oltre ai quaranta pranzi in altrettanti luoghi della città, la Comunità di Sant’Egidio di Genova organizzerà anche un pranzo a Ventimiglia, per un’ottantina di minori non accompagnati e famiglie di rifugiati che sono stati accolti nella parrocchia di Sant’Antonio alle Gianchette, nella periferia della città. Il pranzo si terrà alle 12,30 nella Chiesa di san Nicola da Tolentino, dei Figli di Santa Maria Immacolata.
Oltre a decine di giovani – italiani ed immigrati – parteciperanno come volontari membri della Caritas e una delegazione di giovani musulmani francesi, come segno di dialogo e vicinanza. Saranno presenti, oltre ai parroci delle due chiese coinvolte, anche l’Imam di Nizza.

Quest’anno si prevedono più di settemila ospiti ai pranzi allestiti nella basilica dell’Annunziata, a Palazzo Ducale, sul terrazzo del Museo Galata, nei carceri di Marassi e Pontedecimo, nelle parrocchie delle periferie (Prà, Begato, Cornigliano, Sampierdarena) e in decine di istituti.
Per tutti ci sarà un posto, un amico, un regalo personalizzato. Tanti anche quest’anno i volontari e le persone che sostengono questo evento con il loro impegno personale, portando regali o con offerte economiche.
Tra gli ospiti molti anziani genovesi, famiglie delle periferie, e poi disabili, senza fissa dimora, malati e più di duecento giovani richiedenti asilo ospitati nelle strutture di accoglienza genovesi.

«Le tavolate che imbandiremo a Natale – spiega Andrea Chiappori, responsabile della Comunità di Sant’Egidio a Genova – ci restituiscono un’immagine autentica della nostra città, così diversa da quella che, spesso, sentiamo raccontare in modo semplificato. Una città complessa, con molte difficoltà, ma anche molte risorse. Il Natale vissuto insieme forse non è la risposta a tutti i problemi, ma l’indicazione chiara di un processo da portare avanti tutto l’anno: quello dell’incontro e dell’inclusione».

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