Genova. Il comandate Piero Calamai e l’equipaggio dell’Andrea Doria hanno ora una sala del Galata Museo del Mare a loro dedicata. La cerimonia si è svolta oggi pomeriggio alla presenza del direttore del Mu.Ma Pierangelo Campodonico, del sindaco Marco Doria e di alcuni superstiti del disastro.
Si è trattato anche di una nuova occasione per ricordare il disastro, con il naufragio, quel 26 luglio 1956, del transatlantico affondato nell’Oceano Atlantico al largo di Nantucket mentre era diretto a New York, a causa dello speronamento da parte del mercantile svedese Stockholm.
“Calamai e gran parte del suo equipaggio portarono in salvo oltre 1.600 passeggeri quando ormai non c’era più nulla da fare per la nave. Per anni – ha spiegato Campodonico – sopra l’Andrea Doria è stata costruita una verità di facciata, alimentata dal sentimento anti-italiano presente negli Stati Uniti, una tragedia dell’emigrazione italiana, già nel 1970 era dimostrato che il comandante Calamai avesse ragione: a un certo punto ci sono due navi nell’Atlantico, improvvisamente la Stockolm per una scelta scellerata accosta di 35 gradi portando alla collisione con l’Andrea Doria”.
“Una splendida nave costruita dai cantieri Ansaldo di Sestri Ponente, – ha ricordato Doria – dove la notizia dell’affondamento fu accolta con incredulità, nel giro di pochi giorni scattò una reazione: è scomparsa l’ammiraglia della flotta, bisogna reagire ricostruendone un’altra, così avvenne”.