Messi i lucchetti

Addio a Pellicceria occupata, terminato lo sgombero: “Palazzi vuoti e militari, auguri dalla riqualificazione”

Occupato tre anni fa dopo lo sgombero di via dei Giustiniani, ospitava una libreria, una palestra, una ciclofficina e organizzava incontri, presentazioni di libri, proiezioni e cene solidali.

Genova. “Palazzi vuoti e militari, auguri dalla riqualificazione” c’è scritto sullo striscione che i giovani di Pellicceria occupata hanno issato all’ingresso del vicolo che portava all’edificio di cinque piani che avevano occupato tre anni fa, dopo essere stati sgomberati in via dei Giustiniani. La digos sul posto è arrivata dopo dopo le 5 di mattina chiudendo con transenne e con uomini del reparto mobile e un contingente dei carabinieri per intero i vicoli che circondano il palazzo. Così quando il tam tam sullo sgombero ha cominciato a girare sul web la ‘parte più difficile del lavoro’ era stata fatta. Uno sgombero fortunatamente non cruento e senza denunce quindi, ma non per questo meno doloroso per chi quello spazio lo aveva sistemato, arredato e soprattutto fatto diventare un luogo vivo e integrato con il quartiere.

Il simbolo vero di Pellicceria era probabilmente la libreria al piano terra con centinaia di volumi di ogni genere, ma anche la palestra dove settimanalmente si teneva un corso di autodifesa femminile, la ciclofficina utilizzata dal quartiere, i film settimanali, l’ultimo era in programma per questa domenica, “Il nastro bianco di da Michael Haneke.

C’erano gli incontri, le presentazioni di libri, i concerti, le cene solidali di autofinanziamento. Pellicceria era anche la sede della Murga dei vicoli, vero e proprio corpo di ballo al ritmo dei tamburi che a Genova tutti conoscono, presente nelle piazze ad animare cortei ed eventi solidali.

Tutto questo da oggi non ha più uno spazio. Nel quartiere questa mattina si notavano gli sguardi sbalorditi degli abitanti: “Ma quindi li sgomberano per lasciare l’ennesimo palazzo vuoto?” si chiede un abitante. E una signora anziana quasi urla rivolta ai poliziotti in tenuta antisommossa: “Ma come, siete qui per questi ragazzi? Noi vorremmo più polizia nei vicoli, ma non certo per loro”. Sul posto è arrivato anche monsignor Anselmi, il vicario del cardinal Bagnasco: avrebbe offerto ai ragazzi un magazzino dove portare un po’ di oggetti. L’offerta sarebbe stata cortesemente declinata, ma è un fatto significativo per spiegare che lo spazio sociale non creava alcun problema nel quartiere, anzi.

Anche Amiu ha dato il suo contributo fornendo agli occupanti un paio di mezzi per trasportare il mobilio e gli oggetti più pesanti (reti, materassi, tavoli, caloriferi). Il centro sociale Utopia di Multedo e l’Aut.Aut hanno dato disponibilità per tenere più roba possibile in attesa di un altro eventuale spazio abbandonato da occupare e far vivere.

Nulla da fare comunque e i ragazzi lo sapevano da tempo. I proprietari dell’imponente edificio (una trentina di eredi della proprietà comunione Chiarella), abbandonato da anni, avevano fatto denuncia tre anni fa e e le pressioni in questo periodo sono state molte. Alla fine il gip Annalisa Giacalone ha firmato l’ordinanza su richiesta del pm Ranieri Miniati e lo sgombero non poteva più essere rinviato.

Alle 18 di oggi in piazza delle Vigne ci sarà un presidio di solidarietà proprio con la musica e i balli della Murga.

“La Politica con la P maiuscola dovrebbe favorire esperienze come questa – dicono in una nota di solidarietà i consiglieri comunali della Federazione della sinistra Antonio Bruno e Gian Pastorino – e scoraggiare l’abbandono di case e spazi inutilizzati, in attesa di operazioni speculative.Non lo puo’ fare la maggioranza arancione di Palazzo Tursi, che e’ riuscita a partire dallo sgombero del Buridda di via Bertani a disperdere il dialogo che si era aperto con alcune esperienze di riutilizzo di spazi pubblici”.

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