Il dibattito

Viabilità Valbisagno, Regazzoni rilancia: “Unica ipotesi è filobus fino a Prato”

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Genova. Funivia? Tranvia? Filobus? Gli abitanti della Valbisagno non vogliono più sentirsi raccontare favole: vogliono risposte concrete, in tempi certi, possibilmente brevi. A riportare l’attenzione sulla viabilità della Valbisagno, questione vitale per gli abitanti che ogni giorno devono usare l’autobus per recarsi in centro o muoversi nella vallata, è Simone Regazzoni, candidato alle primarie del centrosinistra.

“Tempi di percorrenza lunghi, talvolta lunghissimi, e vetture affollate – si legge nella nota a firma Regazzoni, Aldo Martini, Circolo Pd di Struppa, Andrea Mura, consigliere municipale Pd, Enrico Rizza, Responsabile Comitato Val Bisagno per Simone Regazzoni Sindaco – L’attuale modalità di trasporto pubblico non solo non risponde ai bisogni degli abitanti della Val Bisagno, ma penalizza pesantemente la nostra vallata. In questi anni ne abbiamo sentite di tutti i colori: qualcuno ha addirittura proposto una funivia sospesa sul Bisagno. A questo punto gli abitanti della Val Bisagno non vogliono più sentirsi raccontare favole: vogliono risposte concrete, in tempi certi, possibilmente brevi”.

Ma la tranvia, secondo Regazzoni, “per quanto possa idealmente rispondere ai bisogni della cittadinanza, è di difficile realizzazione”. Tre le ragioni: “costi troppo alti (250 milioni di euro circa per la realizzazione e costi di esercizio di 3.730.000 euro annui), la cantierizzazione pesante e tempi lunghi per la realizzazione (più di 5 anni) e infine il tracciato che si fermerebbe a Molassana, tagliando fuori Prato”. 

Resta una sola ipotesi: “il filobus- spiegano nella nota – con mezzi a tripla cassa da 24 metri per 200 passeggeri circa (occorre deroga di cui si è già parlato in Commissione Trasporti della Camera), ecocompatibile, in sede protetta ma con tratti di strada percorsi in promiscuo. Si tratta di un mezzo a impatto zero che ha quasi tutti i pregi del tram, in termini di trasporto, riqualificazione ambientale, riorganizzazione urbanistica, ma con costi molto più bassi (80 milioni circa per la realizzazione e costi di esercizio di 2.460.000 euro annui), tempi di realizzazione minori (3-4 anni) e possibilità di arrivare fino a Prato”. 

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