Genova. “Una cosa deve essere chiara: io resto nel Pd. Se verrò escluso dalle primarie, perché qualcuno preferisce governare la sconfitta del Partito a Genova piuttosto che confrontarsi con me, io denuncerò la miopia politica di questo gruppo dirigente che ha perso il contatto con la città, ma non me ne andrò. Dirò la mia sul congresso regionale. E aspetterò che gli strateghi della sconfitta raccolgano il frutto del nulla che hanno seminato”. Lo dichiara Simone Regazzoni che questa mattina ha presentato il “Patto per la rinascita della Val Bisagno” insieme al comitato che lo sostiene.
All’assemblea hanno partecipato un’ottantina di persone tra cui esponenti del Pd e consiglieri municipali.
“Quando la politica ritorna ad ascoltare il territorio e a parlare di problemi concreti le persone rispondono. Se vogliamo vincere dobbiamo ripartire da qui con grande umiltà, ma con grande determinazione” ha detto l’autocandidato Regazzoni.
“Il vecchio apparato dei Burlando, Tullo, Margini, Mazzarello – ripete Regazzoni – e i giovani che vivono nella loro ombra, faranno di tutto per fermarmi. Sanno che è in gioco il loro potere e si stanno organizzando per gestire la sconfitta con qualche candidanti di comodo. Ma io ve l’ho promesso: io andrò fino i fondo. I dinosauri non mi spaventano”.