Erano in un crepaccio sotto una valanga, ad una decina di metri di profondità, coperti dalla neve i corpi ormai senza vita di Daniele Colombo, 36 anni, di Sestri Levante e del suo amico sloveno di 34, dispersi da sabato sul Monte Bianco.
I corpi, individuati stamani alla ripresa delle ricerche, sono stati recuperati e trasferiti alla camera mortuaria di Courmayeur.
Dall’aeroporto Corrado Gex di Saint-Christophe era decollato l’elicottero della Protezione civile per portare in quota quattro guide del Soccorso alpino valdostano, 12 del Soccorso alpino della guardia di finanza e una unità cinofila. Le operazioni per individuare i due alpinisti si sono concentrate in un paio di crepacci dove il sistema elettronico aveva captato segnali telefonici.
Daniele, che era celibe e di professione insegnante, viveva con i genitori in centro a Sestri Levante e coltivava la passione per l’alta montagna ereditata proprio da loro: con il papà Ruggero e la mamma Rosa Biasotti, nativa di Varese Ligure, era iscritto al Cai di Chiavari.
Ieri, la mamma di Daniele seppure con voce rassegnata sperava ancora in un miracolo. Il papà, 74 anni, che per anni aveva gestito con un socio un’autocarrozzeria vicina a casa, è partito subito per Courmayeur dove dovrà riconoscere la salma e riportare Daniele a Sestri Levante.
Daniele Colombo è la seconda vittima sestrese del monte Bianco: nel luglio di due anni fa perse la vita in un crepaccio Ferdinando Rollando, esperto d’alta montagna, il cui corpo non fu mai ritrovato.