Genova. “Il gravissimo caso di suicidio e strage familiare consumatosi nuovamente a Genova, ha sconvolto poliziotti e opinione pubblica, riaprendo la discussione sulla necessità di affrontare concretamente i fenomeni di disagio psicologico che possono interessare anche la nostra categoria. Il Siap ha preso subito le distanze dalle svilenti operazioni di sciacallaggio mediatico messe in atto dai soliti ‘azzecca garbugli’ improvvisati, che altro non fanno che danneggiare la categoria, ma nello stesso tempo ritiene necessario cercare di contribuire costruttivamente per facilitare il più possibile l’analisi del disagio, anche di tipo psicologico, che come tutte le altre categorie interessa ovviamente anche la nostra”. Lo dichiara il segretario provinciale, Roberto Traverso.
“Tenendo conto della lentezza e le difficoltà applicative ed interpretative delle linee guida sul rischio da stress correlato, previste dal D.Lvo 81/08, emanate dal Ministero dell’interno e della necessità d’introdurre nuove disposizioni regolamentari interne più efficaci, il SIAP di Genova ha pensato di proporre all’Amministrazione locale di affrontare la delicata problematica all’interno della Commissione paritetica provinciale ‘protezione sociale e benessere del personale’ (istituita ai sensi dell’articolo 26 del D.P.R. 375/95) con l’intento di valutare l’introduzione di percorsi formativi informativi interni (agganciandoci all’aggiornamento professionale) sul disagio psicologico specifico e sociale che come tutto il mondo lavorativo interessa ovviamente anche gli operatori della Polizia di Stato”, prosegue.
L’attività proposta alla commissione si dividerebbe in una progettualità formativa ed una informativa, quest’ultima finalizzata a suggerire ai dipendenti di rivolgersi autonomamente a centri specializzati esterni convenzionati (possibilmente gratuiti) per rappresentare le proprie esigenze.
“Si tratterebbe di un passo avanti importante in attesa, come già detto, di modifiche regolamentari generali di competenza Dipartimentale mirate ad abbattere inadeguati automatismi procedurali di tipo sanitario che rendono difficile l’approccio alla problematica. Chiederemo un incontro specifico al Questore per valutare la fattibilità del progetto”, conclude Traverso.