Via al progetto

Robot multiculturali, collaborazione tra Europa e Giappone: Università di Genova capofila

università di genova

Genova. Parte la collaborazione Europa-Giappone per la realizzazione di robot multiculturali. Il 1° gennaio del prossimo anno, infatti, prende il via il progetto internazionale CARESSES, guidato dall’Università di Genova, per la realizzazione di robot di assistenza domiciliare attenti alle diverse culture

L’Università degli Studi di Genova sarà capofila di un progetto di ricerca che esplora nuove frontiere della robotica e dell’intelligenza artificiale attraverso la realizzazione di robot di assistenza domestica il cui comportamento si adatta alla cultura delle persone assistite.

Il progetto, chiamato Culture-Aware Robots and Environmental Sensor Systems for Elderly Support (CARESSES), ha ottenuto un finanziamento di oltre 2 milioni di euro da parte della Commissione Europea e di un importo pari a circa mezzo milione di Euro dal Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni del Giappone, e si inserisce in un ambito di applicazione della robotica e dell’intelligenza artificiale in grande espansione.

Secondo l’ultimo rapporto della International Federation of Robotics, quello dei robot per anziani e disabili è un mercato che “crescerà sostanzialmente nei prossimi 20 anni”. Solo nel periodo 2016-2019 saranno venduti nel mondo oltre 37 mila modelli di assistenti meccanici. Ma per convivere con gli esseri umani in ambiente domestico, i robot dovranno essere consapevoli delle diversità culturali e modificare il modo di parlare e agire di conseguenza: solo così potranno essere accettati come una presenza gradevole e familiare.

“I robot saranno sempre più importanti nel campo dell’assistenza agli anziani, ai malati e ai disabili. E la letteratura scientifica ci dice che, se non si tiene conto delle caratteristiche culturali delle persone, l’intervento sanitario in una società multiculturale rischia di essere meno efficace o addirittura fallire. Per questo crediamo che la nuova generazione di robot ad uso domestico debba tenere conto anche di questi fattori”, spiega Antonio Sgorbissa, responsabile del progetto e docente di Robotica all’Università di Genova. “E’ la prima volta che qualcuno prova a farlo e l’Unione Europea con questo finanziamento ha dimostrato di apprezzare la sfida”.

Oltre all’Università di Genova che ne è capofila, CARESSES, che si concluderà nel 2020, vedrà la partecipazione di altri otto partner. Tra di essi, alcune delle più prestigiose università Europee e Giapponesi attive nel campo della robotica (Università di Orebro in Svezia, JAIST e Università di Chubu in Giappone) e della salute (Università di Middlesex e Università di Bedfordshire nel Regno Unito, Università di Nagoya in Giappone).

CARESSES vede inoltre la partecipazione di SoftBank Robotics Europe, uno dei maggiori produttori mondiali di robot di assistenza domiciliare, tra cui il robot umanoide Pepper, e la rete di case di cura del Regno Unito Advinia Health Care, vincitrice di numerosi premi.

“L’Università, con questo e altri progetti- afferma Paolo Comanducci, Rettore dell’Università di Genova – deve contribuire e promuovere l’innovazione per fare sì che la nostra città possa diventare un laboratorio di nuovi modelli di assistenza per una società in cui l’età media della popolazione e la sua multiculturalità sono destinate ad aumentare”.

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