Genova. Tragedia questa mattina in un appartamento di piazza Conti nel quartiere di Cornigliano a Genova, dove un poliziotto ha prima ucciso la moglie, Rosanna Prete, e le due figlie, poi si è tolto la vita.
L’agente si chiamava Mauro Agrosì, aveva 49 anni e faceva parte del Reparto Mobile di Bolzaneto. Non aveva incarichi operativi ma si occupava della manutenzione dei sistemi informatici.
Secondo le prime informazioni l’uomo avrebbe ucciso i suoi famigliari con la pistola di ordinanza, utilizzando un cuscino per attutire il rumore. Le ragazze, Martina e Giada, avevano rispettivamente 14 e 10 anni. Dalla Questura fanno sapere che l’agente non aveva mai dato segni particolari di squilibrio.
Prima di uccidersi l’uomo ha chiamato lui stesso il 113: “Ho ucciso tutti, lascio la porta aperta”. Il poliziotto avrebbe anche lasciato una lettera con cui spiega brevemente le ragioni del gesto: “La vita ha troppi problemi” ci sarebbe scritto.
Sul posto è intervenuta subito la polizia, che ha trovato i corpi esanimi nell’appartamento. Agrosì sarebbe dovuto rientrare a lavorare domani dopo un periodo di riabilitazione a cui si era sottoposto dopo un intervento a un ginocchio. Il rientro in servizio, secondo le ipotesi avanzate dagli inquirenti, avrebbe potuto significare per l’agente ricadere nella trappola del gioco visto che, secondo le testimonianze di alcuni colleghi, usciva molto spesso dalla caserma per andare in una vicina tabaccheria per acquistare biglietti di lotterie istantanee.