Roma. Partiamo con alcuni dati statistici di questo match perso dal Grifone per 3 a 1. Fanno capire l’andatura dei biancocelesti che non possono più fallire per rimanere in zona Europa. Devono polverizzare l’avversario, anche un team ostile come il Genoa di Ivan Juric che non riesce più a vincere. Per i rossoblù ci vuole una buona iniezione di fiducia e anche di fortuna per riprendere il cammino positivo di inizio campionato, ma non sarà facile considerato che la prossima avversaria sarà la capolista Juventus ancora vittoriosa.
Discorso diverso per la Lazio che dopo aver perso otto incontri di fila in campionato contro i rossoblù, ha raccolto quattro punti nei due match della scorsa stagione, senza subire alcun gol (vittoria 2-0 in casa, pareggio a reti inviolate a Marassi). Prima della vittoria della scorsa stagione, i biancocelesti non segnavano da tre incontri con il Grifone all’Olimpico in campionato. E veniamo a questa stagione: la Lazio non perde da sette giornate (4vittorie, 3pareggi): nessuna squadra vanta al momento una striscia di imbattibilità migliore in serie A. I laziali hanno quindi raccolto 13 punti nelle ultime cinque partite interne in campionato. La Lazio è la squadra che ha mandato a segno più giocatori differenti in questo campionato (11).
A mettere ko il Genoa dopo appena 11 minuti è stato Felipe Anderson. Si è fiondato sul rimpallo e senza pensare alla distanza ha tirato verso la porta. Un pallone terminato alla destra di Perin. Il brasiliano come un falco aveva raccolto la respinta della difesa sugli sviluppi di un calcio di punizione e con un tiro di collo esterno al volo dal limite ha insaccato all’angolino.
Un primo tempo che si è chiuso con prestazioni piuttosto nella media sia da una parte che dall’altra. Solo un paio di azioni salienti, gol a parte. Nel primo tempo dell’Olimpico si è vista soprattutto la supremazia territoriale dei padroni di casa che hanno dato del filo da torcere al Grifo che ha cercato di rispondere come ha potuto. Nel secondo tempo è stato il Genoa ha mettere la marcia. Al 53’ grande azione personale per Ocampos. L’attaccante del Genoa con forza, tecnica e velocità ha lasciato sul posto mezza difesa della Lazio per poi superare Strakosha con un diagonale preciso. Ma solo cinque minuti dopo il Grifo è stato punito dai biancocelesti. Felipe Anderson ha attaccato Orban e lo ha battuto in velocità. Il difensore del Genoa l’ha atterrato in area di rigore. E dal dischetto Biglia non ha fallito. Ha trasformato un calcio di rigore con la sua bomba sotto la parte alta della porta non dando a Perin alcuna possibilità di replicare. Al 66’ sono stati ancora i biancocelesti ad essere pericolosi. Dopo aver raccolto un bel passaggio Wallace ha scaricato la palla in rete all’angolino basso di sinistra. Perin non ha potuto fare nulla. Solo un paio di minuti la Lazio aveva sfiorato la rete. Una botta violenta di Parolo, il centrocampista della Lazio ha fatto tremare il palo alla destra di Perin. Un missile calciato dal limite dell’area che ha lasciato a bocca aperta i tifosi laziali sugli spalti dell’Olimpico. E così dopo aver raggiunto il pareggio il Genoa si è sciolto e la Lazio, con un uno/due devastante, è tornata in pieno possesso della partita con Ciro Immobile scatenato che già si era messo in luce nel primo tempo. Ha ricevuto un passaggio preciso sul limite dell’area calciando un buon tiro. Un pallone che però si è alzato di pochi centimetri sopra la traversa.
All’81’ i rossoblù si sono messi in mostra con Nikola Ninkovic. E’ riuscito ad entrare in una zona pericolosa dopo un preciso passaggio in profondità. Ha lasciato partire un rasoterra direttamente verso il palo sinistro, ma il portiere ha salvato la porta con un intervento da manuale. Non sono bastati i quattro minuti concessi da Di Bello per recuperar il terreno perduto: Olimpico amaro e da dimenticare per il Genoa di Juric che orà dovrà pensare alla Vecchia Signora. Arriverà a Marassi ancora affamata di reti e di punti da mettere nel forziere. Un’ultima annotazione: quella giocata a Roma ha messo in luce la netta superiorità in campo da parte della squadra di casa. Lo stile dell’11 di Inzaghi era il tiki taka. Quelli di Juric hanno provato a controbattere con le ripartenze, ma non è bastato. La Lazio ha quindi brigato anche la pratica Genoa con un perentorio 3-1 salendo a quota 25 punti in classifica. Il Genoa è fermo a 16.
E oggi trenta bambini di Amatrice sono stati ospitati dalla Lazio accompagnati dal sindaco Sergio Pirozzi. Alle 12,30 si è giocata una partita con i pari età (classe 2007) della Scuola calcio della Lazio. I giovani calciatori hanno indossato una maglietta ed hanno fatto un giro di campo, portando uno striscione di ringraziamento. I bambini di Amatrice hanno accompagnato i calciatori della Lazio per il fischio d’inizio contro il Grifone. Consegnata anche una somma di 9000 euro, fondi raccolti dai calciatori della Lazio che hanno servito ai tavoli nel corso di una serata di beneficienza.
LAZIO (4-3-3): Strakosha; Basta, Wallace, Radu, Lulic; Parolo, Biglia (84’ Murgia), Milinkovic (70’ Cataldi); Felipe Anderson, Immobile, Keita (74’ Patric). A disp. Vargic, Borrelli, Bastos, Hoedt, Vinicius, Leitner, Lombardi, Djordjevic, Kishna. All. Simone Inzaghi
Indisponibili: de Vrij, Lukaku, Morrison, Marchetti
Squalificati: nessuno
Diffidati: Felipe Anderson
GENOA (3-4-3): Perin 6; Izzy 5,5, Burdisso 5,5, Orban 4,5; Edenilson 5,5, Rincon 5, Veloso 5, Laxalt 5,5; L. Rigoni 5 (46’ Ninkovic 6), Pavoletti 5,5 (61’ Simeone 5), Ocampos 6,5 (80’ Pandev S.v.). A disp. Lamanna, Munoz, Gentiletti, Biraschi, Fiamozzi, Lazovic, Cofie, Ntcham, Gakpé. All. Ivan Juric
Indisponibili: Brivio
Squalificati: nessuno
Diffidati: Veloso
Tabellino
Marcatori: 11’ Felipe Anderson, 57’ rig. Biglia, 66’ Wallace (L); 52’ Ocampos (G)
Note: Ammoniti: Rincon, Veloso, Edenilson (G); Patric (L). Espulsi: Orban (G)
Arbitro: Di Bello (sez. Teramo)
Assistenti: Carbone e Valeriani
Quarto uomo: Fiorito
Addizionali: Giacomelli e Nasca