Genova. “Per uno che mi rompete altri tre ne nascono! L’ignoranza non mi fermerà! I muri degradati della mia città mi appartengono di diritto”. È un post particolarmente combattivo quello che Tiler, uno tra i più interessanti street artist italiani, ha messo sulla sua bacheca nei giorni scorsi. Un messaggio che arriva dopo lo sfregio a una delle sue opere realizzate su piastrelle, Spiderman of modern times, collocata nel cuore del centro antico di Genova, che è stata in parte distrutta.
“Questo post lo scrivo in italiano perchè voglio che lo capiscano bene i miei concittadini – aveva scritto Tiler – Dopo poche ore il mio lavoro è già ridotto così, e non è stata tolta una parte a caso ma la parte del viso. Rappresentava la maschera di Spiderman ma su un corpo femminile, qualche grandissimo ignorante avrà interpretato l’immagine come una donna con il Burqa e lo avrà trovato offensivo per la sua religione visti i vestiti succinti che indossa”.
Questa la spiegazione ma, a preoccupare l’artista sopratutto il fatto che una parte di città sembra difficile da avvicinare. “Questo era il mio secondo tentativo di istallazione nei vicoli – scrive – entrambi distrutti in poche ore. Questo in particolare mi colpisce, qui non si tratta di un ragazzino che si diverte con un pennarello ma di un animale che non sà stare al mondo. Scusate lo sfogo ma era doveroso e scusate – conclude – se non metterò mai più nulla nei vicoli di Genova”.
Una frase che, fortunatamente, è stata smentita dopo poche ore, a dimostrare che l’arte non ha, e non deve, avere paura di nulla e di nessuno. E se Tiler continua a lavorare nel più stretto anonimato, ma d’altra parte nessuno conosce l’identità di Bansky, solo per fare l’esempio più autorevole, allora quelli che credono nel centro storico di Genova, oggi, sono tutti Tiler e sono pronti a difendere le prossime installazioni.