Nulla di fatto

Aree di crisi, Sestri Levante rimane fuori. Rixi: “Margini limitati, disponibili ad aprire tavolo”

Sindaco Ghio: "Priorità al nostro territorio nei finanziamenti e nei bandi regionali"

fincantieri riva trigoso, fremm carlo margottini
Foto d'archivio

Sestri Levante non sarà inserita tra le aree di crisi industriale non complessa. La fumata nera è arrivata durante l’incontro di oggi tra l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi, il sindaco Valentina Ghio e i sindacati e le imprese del territorio. Troppo stringenti i limiti imposti dalla normativa nazionale per pensare di cambiare l’elenco. L’inclusione di Sestri Levante, Comune di circa 18 mila abitanti, avrebbe infatti comportato l’esclusione della zona di Genova o di una delle due province di Imperia e della Spezia.

“I criteri ministeriali – ha sottolineato Rixi – ci hanno imposto limitatissimi margini di manovra, tenendo conto che volevamo garantire a tutti i territori la possibilità di rientrare, almeno in parte, nell’elenco delle aree di crisi. Siamo ben consapevoli delle peculiarità del territorio di Sestri Levante, dove sono presenti grandi gruppi industriali e un importante indotto composto di piccole e medie imprese. La nostra volontà, come Regione, è fornire ogni misura a supporto della tutela e dello sviluppo del tessuto economico di questa zona. L’esclusione di Sestri dall’elenco delle aree di crisi del ministero non preclude di certo la possibilità per le imprese sestresi di accedere a importanti filoni di finanziamento futuri o già programmati, per esempio quelli previsti dai bandi Por Fers da 40 milioni di euro, che si apriranno il prossimo 5 dicembre”.

E sull’argomento potrebbe aprirsi presto un tavolo di lavoro “per individuare, già nel mese di novembre, tutte le possibili soluzioni a supporto dello sviluppo delle imprese di Sestri Levante”. Con l’assessore che però invita a “fare squadra”: “Non sono per mettere un territorio contro l’altro, ma guardo al Tigullio nel suo complesso. Pertanto auspico che i rappresentanti di questa zona arrivino a una sintesi: sono per unire e non per dividere. Mi aspetto quindi dal sindaco di Sestri Levante una volontà di dialogo con i territori limitrofi di Chiavari e della Valfontanabuona, senza lasciare spazio a inutili personalismi che non servono a risolvere la questione nell’interesse dei territori”.

“Abbiamo richiesto con forza di reinserire Sestri Levante all’interno dell’elenco, nei limiti degli spazi di discrezionalità che la Regione ha e che tecnicamente risultano possibili. Su questo aspetto – ha commentato il sindaco Valentina Ghio – non abbiamo ricevuto risposte positive e questo rappresenta un dato molto negativo per il Comune di Sestri Levante, con il rischio che si perdano occasioni utili di investimento che l’inclusione in questo elenco comporta. Per questo, registrata la disponibilità della regione a sottolineare la centralità di Sestri Levante nel tessuto produttivo ligure, domani richiederò formalmente alla Regione Liguria che stabilisca con atto ufficiale che all’area di Sestri Levante – in attesa di possibili rivisitazioni dell’elenco delle aree industriali – venga data una particolare priorità nei finanziamenti e nei bandi regionali in materia di impresa, di modo che almeno in parte venga recuperato il danno che l’esclusione dai finanziamenti nazionali rischia di comportare sul nostro territorio”.

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