Genova. “C’è bisogno che la giustizia vada fino in fondo con grande serietà, efficacia, efficienza e soprattutto rapidità. C’è bisogno anche di non cumulare al danno che la collettività e lo Stato hanno già avuto degli eventuali reati commessi, alla beffa di un’opera che rallenta o addirittura si ferma”. Lo afferma il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, all’agenzia di stampa Dire, in merito all’inchiesta “Arka di Noè” che questa mattina ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari per presunte irregolarità nella concessione degli appalti per la realizzazione di 5 lotti del Terzo Valico ferroviario.
“Il nostro primo interesse – ribadisce il governatore – è che il cantiere continui come sta continuando il lavoro in queste ore. Per quanto ci è dato sapere, non ci sono provvedimenti dell’autorità giudiziaria che riguardino il blocco del cantiere né il sequestro parziale dello stesso. Ora il consorzio Cociv deve mettersi nella condizione al più presto, e ritengo possa farlo, di garantire la governance e l’operatività dello stesso per continuare le opere”.
Per quanto riguarda la richiesta di un commissario straordinario sul Terzo Valico emersa nelle ultime ore, Toti ritiene che “il tema competa ad Anac, di cui ci mettiamo a completa disposizione per qualsiasi interlocuzione ove questa servisse”. Il governatore, infine, annuncia di aver già “avviato l’interlocuzione sia con Covic che con il ministro Delrio che ovviamente condivide la valutazione che l’opera debba essere salvaguardata e la giustizia debba essere salvaguardata al tempo stesso”.