Genova. “Le Riparazioni Navali del Porto di Genova sono uno dei pezzi importanti dell’industria cittadina: creano ricchezza e occupazione per alcune migliaia di lavoratori e per le loro famiglie. Normalmente una città, con le sue istituzioni, dovrebbe difenderle e preservarle con investimenti per ammodernarle e ampliarle da un punto di vista tecnologico e ambientale. Siamo invece all’ennesima messa in scena di un fastidio se non di vero e proprio odio per l’industria ed il lavoro”.
Arriva a stretto giro il commento del Segretario Generale Fiom Genova, Bruno Manganaro, dopo la presa di posizione del Comitato Porto Aperto.
“Come accade spesso – scrive Manganaro in una nota – un fantomatico comitato ( il Tar Liguria dichiara di non riconoscerlo) sulla base dell’affermazione di difesa dell’ambiente, chiede la chiusura delle Riparazioni Navali a Genova. Mai che si ipotizzi investimenti per rendere compatibili il lavoro e l’ambiente, cosa assolutamente possibile. Noi diciamo no e faremo sentire la nostra voce, perché ci sono uomini e donne che costruiscono il loro reddito con il lavoro nelle Riparazioni Navali di Genova”.
E infine “Forse questo non è un problema per i diversi soggetti che ne chiedono la chiusura, ma per la gente normale, avere un lavoro ed un reddito fa la differenza fra vivere o morire – conclude il segretario della Fiom – C’è chi lavora per una città di nobili e ricchi, noi pensiamo al lavoro, alla dignità che crea ed ai giovani a cui una speranza che non sia emigrare bisogna darla”.