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Pensionato decapitato a Lumarzo, interrogatorio in carcere per il nipote

Oltre alle intercettazioni, le immagini della telecamera che lo immortala mentre getta in alta Valbisagno e in due diversi cassonetti tre sacchetti dell’immondizia

Genova. E’ fissato per questa mattina alle 10 nel carcere di Marassi l’interrogatorio di garanzia per Claudio Borgarelli, l’infermiere 55 enne arrestato negli scorsi giorni perché accusato dell’omicidio dello zio, Albano Crocco, rinvenuto decapitato l’11 ottobre scorso nei boschi di Craviasco nel Comune di Lumarzo.

Borgarelli, che si trova in isolamento nel carcere da giovedì scorso, potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere. “Ribadisce di essere estraneo alla vicenda – aveva spiegato dopo averlo incontrato una prima volta il suo avvocato Antonio Rubino – ed era molto provato dalla prima notte passata in carcere”.

Tra gli elementi che hanno portato in carcere l’infermiere del San Martino, oltre alle intercettazioni in parte in casa e in parte in macchina (in una molto lunga l’uomo ricostruirebbe da solo passo passo per diversi minuti tutti i suoi spostamenti successivi al delitto), l’elemento indiziario più grave appare quello della telecamera che lo immortala mentre getta in alta Valbisagno e in due diversi cassonetti, tre sacchetti dell’immondizia.

Le ragioni dell’omicidio risiederebbero in dissidi che andavano avanti da anni e che in ultimo avrebbero riguardato l’utilizzo di Crocco di un sentiero di proprietà di Borgarelli per accedere al bosco.

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