Contro l'ordinanza

Movida, i gestori dei locali: “Già raccolte centinaia di firme, vediamo se Doria riceverà anche noi”

Porotto: "Così si colpiscono tutti i locali e si allontano i clienti per bene favorendo il degrado della zona"

Generica

Genova. Hanno raccolto già centinaia di firme in pochi giorni e tra un paio di settimane andranno dal sindaco Doria per consegnargliele i gestori dei locali del centro storico che chiedono che l’ordinanza anti movida venga modificata. “Ci auguriamo che Doria riceva anche noi sennò andremo a Tursi tutti i martedì finché non sarà disposto ad ascoltare anche le nostre ragioni” dice dicono i commercianti per voce di Marina Porotto, presidente del Civ Il Genovino.

Tra i firmatari ci sono consiglieri comunali come Stefano Balleari di Fdi e Giampaolo Malatesta di Possibile, il candidato sindaco del Pd Simone Regazzoni, i consiglieri regionali del M5S Alice Salvatore e Marco Deferrari, ci sono i frequentatori dei locali della ‘movida’ ma anche tanti residenti che pur preoccupati dai problemi di rumore, degrado e criminalità che attorniano la zona delle Erbe e non solo non incolpano di questo i locali. Basta fare un giorni in tarda notte, d’altrone, per rendersi conto di come i frequentatori molesti della movida non siano quelli che sorseggiano un paio di drink a 8 euro al Biggie o al Bar Berto, ma soprattutto i giovanissimi che acquistano alcol a basso costo nei minimarket o nei supermercati e poi lo bevono per strada o che addirittura l’alcol se lo portano da casa.

“I miei clienti hanno in media 30-35 anni e non si mettono certo a prendere a testate le saracinesche o a vomitare in un vicolo dopo aver bevuto, mentre i ragazzini non possono permettersi di venire qui a prendersi una sbronza. Invece quest’ordinanza non solo ci sta facendo perdere una quota importante degli incassi perché a mezzanotte e un quarto dobbiamo cominciare a mandar via la gente che a quel punto preferisce direttamente andare in zona Porto antico o ad Albaro, ma allontana la gente per bene da questa zona della città”.

La petizione, che si può firmare nei locali del centro storico ma anche in tutti i Civ, nei circoli Arci ed anche online chiede fra le altre cose di promuovere una ‘buona movida’ attivando risorse per la vivibilità e la fruibilità del centro storico, la sua riqualificazione, il presidio del territorio e l’illuminazione dei carruggi. Inoltre, i commercianti chiedono che per limitare gli schiamazzi venga applicata la norma e la relativa sanzione penale per la detenzione di contenitori in vetro e lattine dopo le 22.

La petizione chiede,come noto, anzitutto di modificare l’ordinanza “che colpisce indistintamente tutti i soggetti che lavorano in centro storico” “Bastava fare i controlli sull’applicazione del regolamento – ribadisce Porotto – anche perché chi gestisce i minimarket tra poco, visto le numerose chiusure di locali, sarà pronto a comprarsi un bar e il problema diventerà ancora più grave. Servono i controlli per distinguere chi si comporta bene e chi no, non un’ordinanza che non fa distinzioni e danneggia tutti”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.