Il dato

Inflazione, nel primo semestre 2016 a Genova -0,3%

palazzo tursi comune genova

Genova. Nel corso del primo semestre 2016 la dinamica dei prezzi al consumo ha fatto registrare una rapida decelerazione sia a livello locale che nazionale dopo la temporanea ripresa dei mesi centrali dello scorso anno.

Nel capoluogo ligure il tasso tendenziale, a partire da febbraio, ha un segno negativo e si è attestato a giugno ad un valore pari a -0,3% in linea con il dato nazionale (-0,4%).

Le dinamiche deflattive risentono della prolungata debolezza dei prezzi delle materie prime, in particolare dei prodotti energetici e dei beni alimentari, e della persistente stagnazione dei consumi delle famiglie.

In rallentamento anche la dinamica della componente di fondo, che esclude i beni alimentari non lavorati e quelli energetici: al netto di questi prodotti, l’inflazione resta comunque positiva registrando a giugno un valore pari a +0,5% mentre si amplia il differenziale inflazionistico con l’indice generale (0,8 punti a fine semestre).

Nell’ambito delle tipologie di prodotto i due principali aggregati (beni e servizi) presentano dinamiche differenti. Nel primo semestre del 2016 i prezzi dei beni registrano a Genova, su base annua, una considerevole flessione che si attenua solo nel terzo bimestre dell’anno grazie alla modesta ripresa dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e dei prodotti ortofrutticoli e ai rincari dei tabacchi. Risultano invece maggiormente stabili gli andamenti tendenziali dei prezzi dei servizi sostenuti, su base mensile, dai rincari dell’offerta collegata al comparto turistico.

Dall’analisi dell’andamento congiunturale dei prezzi dei prodotti articolati in base alla frequenza di acquisto si evince che, nel corso del primo semestre, la decelerazione delle dinamiche inflattive risulta più consistente per i beni di largo e medio consumo mentre quelli a bassa frequenza di acquisto beneficiano di una leggera ripresa. Conseguentemente, in termini tendenziali, i prezzi dei prodotti ad alta e media frequenza di acquisto registrano a giugno non solo valori negativi (rispettivamente -0,3% e -0,5%) ma anche un consistente divario con i prodotti ad alta frequenza (+1,0%).

I consumatori hanno pertanto ripreso, sia pure in misura moderata, ad acquistare alcune tipologie di beni durevoli (relativi al settore automobilistico, ai mobili ed agli articoli di arredamento) mentre permane assai debole la domanda dei beni di largo consumo come ben evidenziato dalla dinamica deflattiva di tali prodotti.

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