Dopo le assemblee

Genova, lavoratori Dogane verso lo sciopero. Scatta lo stato di agitazione

dogane
Foto d'archivio

Genova. Dopo le assemblee sindacali si passa allo stato di agitazione, non escludendo lo sciopero. Parliamo dei lavoratori delle Dogane di Genova 1 e 2 della Direzione Interregionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

“Nel corso delle assemblee -spiegano i sindacati – è emerso il forte senso di disagio di lavoratrici e lavoratori del settore su una serie di questioni sulle quali l’Amministrazione è inadempiente. In particolare, ci si riferisce all’istituzione dello sportello unico doganale, contestato dalle organizzazioni sindacali perché al momento non ci sono indicazioni precise su risorse umane, strumentali e finanziarie; le proteste si estendono anche allo stato di grave carenza degli organici che mette a repentaglio il corretto funzionamento degli uffici, la sicurezza fiscale ed il corretto andamento dei traffici doganali all’interno di un bacino portuale di primaria importanza quale quello di Genova”.

“Infine si denuncia lo stato di grave disorganizzazione dei servizi, i ritardi per quanto attinente la situazione logistica dei vari uffici, l’inosservanza di norme relative alla sicurezza dei lavoratori e la violazione di accordi sindacali vigenti”.

leggi anche
dogane
Agitazione
Sciopero degli straordinari alle Dogane. Spedizionieri: “Colpo in vista di Natale”
dogane
Protesta
Dogane, sciopero degli straordinari senza sconti: avanti fino al 3 dicembre

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.