Genova. Il gup Ferdinando Baldini ha assolto con rito abbreviato per non aver commesso il fatto l’ex assessore alla protezione civile della Regione Liguria e attuale capogruppo del Pd in Regione Raffaella Paita dall’accusa di omicidio colposo e disastro colposo in relazione all’alluvione del 9 ottobre 2014 che causò la morte di Antonio Campanella e danni enormi per centinaia di commercianti.
I pubblici ministeri Patrizia Ciccarese e Gabriella Dotto avevano chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi. Paita, difesa dagli avvocati Andrea Corradino e Fabio Sommovigo, si era sempre difesa spiegando che un assessore non aveva alcuna facoltà di emanare l’allerta. Non solo, Paita non avrebbe potuto nemmeno obbligare il dirigente Gabriella Minervini e dare l’allerta né sostituirsi a lei.
Il gup invece ha invece rinviato a giudizio l’ex dirigente della Protezione civile Gabriella Minervini. Per lei il processo comincerà il prossimo 14 marzo.
Paita, in lacrime dopo la sentenza, ha chiamato a fianco a sé i suoi due avvocati dicendo: “Sono stati due anni terribili, anche se ho sempre avuto fiducia nella giustizia ed ero convinta di aver fatto tutto quello che potevo fare in quei momento. Sono stata tutta la notte in quella sala, anche se spesso la stampa ha ricostruito i fatti diversamente. Rimane il dolore per questi due anni complicatissimi che non auguro a nessuno di passare. Ora corro a dirlo a mio figlio, gli spiegherò che sua mamma si era comportata bene”.
“Credo che sia una sentenza giusta che ristabilisce la verità – dice Andrea Corradino – bisogna aver fiducia nella giustizia perché al di là delle ipotesi che i pubblici ministeri portano avanti, le sentenze le fanno i giudici. Noi eravamo fiduciosi perché c’erano tutte le argomentazioni giuridiche e fattuali che dimostravano l’estraneità di Raffaella Paita in questi tragici fatti”.