Genova. A pochi giorni dal terremoto che ha devastato il centro Italia e che ha visto centinaia di vigili del fuoco intervenire nelle zone colpite dal sisma, il coordinatore del sindacato Usb dei vigili del fuoco di Genova Stefano Giordano lancia ancora una volta un grido d’allarme per la situazione che stanno vivendo i pompieri italiani.
“Le poche risorse disponibili sono state destinate ad altri fronti e il risultato è che il soccorso tecnico urgente è stato pesantemente penalizzato. Prendo ad esempio la recente emergenza del terremoto per far capire come il taglio ai richiami dei discontinui, a cui non è seguita una loro stabilizzazione, abbia messo in ginocchio il sistema: i nostri cinofili sono stati, giustamente, impegnati ad Amatrice e nelle zone martoriate dal sisma, ma nel periodo di loro assenza la Liguria è rimasta ‘scoperta’, priva di risorse fondamentali in caso di emergenze che, come purtroppo le cronache raccontano, non sono infrequenti sul nostro territorio” spiega il coordinatore dell’Usb.
Secondo Giordano “non c’è un filo logico sull’ottimizzazione delle risorse”. “Noi siamo l’unico sindacato a non aver firmato il riordino che prevedeva tagli del personale che, negli ultimi anni, ha ricoperto un ruolo fondamentale nel corpo dei vigili del fuoco. Al momento l’età media dei nostri uomini è decisamente alta e il numero di pompieri non è adeguato rispetto all’estensione del territorio” osserva Giordano.
“Una stabilizzazione, soprattutto per averne un ritorno ‘politico’, arriverà anche alla luce del nostro impegno per sensibilizzare il Governo. Al momento chiediamo la risoluzione del vecchio piano governativo e c’è il disegno di legge presentato alla Camera dal deputato 5 Stelle Emanuele Cozzino: due soluzioni nate da un percorso in comune con Usb” spiega il sindacalista.
Secondo Giordano l’unica via percorribile per l’Usb è quella della stabilizzazione degli attuali discontinui: “Sarebbe la miglior soluzione nell’immediato: sono già formati, facevano il nostro lavoro e quindi la loro preparazione non inciderebbe per nulla sulle tasche dei contribuenti” conclude Giordano.