Genova. “Le attenzioni che il ministro spezzino Andrea Orlando sta dedicando alla vicenda delle comunali genovesi è encomiabile. Ieri, circondato dall’establishment del Pd genovese, da Mario Margini, Mario Tullo e Alessandro Terrile, il ministro spezzino ha fatto sapere che le primarie “non s’hanno da fare”. Nell’attesa che il ministro spezzino trovi e scelga in solitaria, o con l’aiuto di Margini e Tullo, il candidato Godot che magicamente ricomporrà l’unità delle varie anime dell’apparato del Pd genovese io vado avanti”. Non si è fatta attendere la risposta di Simone Regazzoni, unico (per ora) candidato alle primarie in vista delle elezioni genovesi.
“Credo sia un dettaglio, ma il Godot di Orlando, Margini e Tullo non si manifesterà prima di dicembre – continua Regazzoni in una nota – Ora, per quanto i Genovesi, e io tra loro, siano ansiosissimi di sapere chi sarà il Godot di Orlando, Margini e Tullo io, nel mio piccolo, continuerò il mio percorso di ascolto dei cittadini e di proposte politiche su temi che interessano la città. Un percorso condiviso, nel Pd, da chi pensa che nel partito oggi sia necessario, se vogliamo tornare a vincere, rinnovare linguaggio, uomini e idee. L’unità dell’apparato non serve a nessuno. Servono un vero confronto politico: e coraggio di innovare”.
E in coda, il veleno: “Quando a dicembre, forse, arriverà Godot farà le primarie con me. Se il ministro spezzino, Margini e Tullo decideranno che il loro Godot è troppo debole per il confronto, e va blindato dall’apparato, allora si prenderanno la responsabilità di annullare le primarie. È un gioco che mi appassiona poco. Per questo credo che lascerò che il ministro spezzino lo giochi con i suoi amici di Risiko Margini e Tullo.
Nel frattempo, a metà settembre, presenterò un piano per un nuovo Welfare forte a Genova. I bisogni delle persone più deboli non aspettano i vecchi giochi di partito”.