Genova. “Non dobbiamo essere ideologici, scegliamo la strada più funzionale a raggiungere una candidatura che unisca la coalizione di centrosinistra”. Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, esponente ligure Pd, più volte tirato in ballo durante le scorse primarie per scegliere il candidato alla Regione, ieri sera ospite alla Festa dell’Unità a Genova.
Un’indicazione precisa in direzione dell’appuntamento elettorale che aspetta il capoluogo ligure la primavera prossima e che tiene conto, a detta di Orlando, delle condizioni che attraversa il partito ligure “di non particolare salute”.
“Lo statuto offre entrambe le strade – ha detto Orlando e come lui si era espressa il giorno prima anche Roberta Pinotti – primarie o intesa politica all’interno, fatta in modo trasparente, scegliamo la migliore”.
E ancora: “Non ho mai nascosto di preferire la strada di una ricerca unitaria all’interno degli organismi, ma se questa mia ipotesi non sarà condivisa, si andrà alle primarie. In questo momento abbiamo bisogno di discutere con serenità – ha poi avvertito il Ministro – valutando i poro e contro delle diverse strade, e non banalizzando le opinioni altrui”.
Poi la posizione netta sul reato di tortura: “Deve essere introdotto nel nostro ordinamento, mi ricordo cosa è successo nelle giornate del G8 di Genova, io c’ero”, ha dichiarato durante il dibattito sulle riforme della giustizia.
“Va introdotto per due ragioni: sanzionare i comportamenti che oggi non sono puniti e rispettare la richiesta che la Corte
europea dei diritti dell’uomo ci pone”.
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