Liguria. “Caro Grassi, siamo assolutamente lieti degli stanziamenti che il governo ha deciso di dedicare alla lotta al dissesto idrogeologico in Liguria. Investimenti che condividiamo totalmente e siamo lieti di inaugurare insieme al Presidente del Consiglio il cantiere del terzo lotto di lavori di messa in sicurezza del torrente Bisagno, assegnato con grande velocità ed efficienza, segno del nostro pieno accordo sulla necessità di mettere al più presto in sicurezza l’intera regione Liguria. Quanto ai finanziamenti relativi a quel cantiere e a tutti gli altri che lo hanno preceduto e che lo seguiranno, forse Grassi non è stato messo al corrente di quanto in discussione nella Cabina di regia per l’utilizzo concordato tra governo e Regioni dei fondi di sviluppo e coesione (ex Fas, ndr), destinati in quota importante alla disponibilità delle Regioni stesse”.
Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, risponde a Mauro Grassi, responsabile della Struttura di Missione #ItaliaSicura di Palazzo Chigi, circa i fondi stanziati dal governo per la messa in sicurezza del torrente Bisagno a Genova.
“In quella sede, infatti, parte importante delle cifre a copertura dei lavori sono state scomputate – e non senza discussione – dalla quota percentuale degli investimenti spettante alla nostra amministrazione. Per questo, caro Grassi, condividendo completamente la destinazione di quei soldi, l’urgenza di spenderli e ringraziando ancora una volta il governo per l’attenzione che anche venerdì vorrà dare alla nostra difficile situazione, su chi, per ora, paga il conto finale mi permetto di dissentire e la pregherei di informarsi meglio. Oppure, pur non avendo grande importanza rispetto alla certa necessita di quegli investimenti, diciamo che, al massimo, potremmo concordare che vengano pagati “alla romana”. Se, invece, il governo avesse deciso di farsene carico totalmente, cambiando le proprie determinazioni rispetto al nostro ultimo incontro, non potremmo che esserne lieti e riconoscerne lo sforzo”, conclude il governatore.