In manette

Rapina ragazzini nel centro di Genova, due colpi in poche ore

polizia notte

Genova. Si trovava all’interno del ristorante in cui lavora, quando ha sentito delle urla provenire dalla strada. Immediatamente è uscito e ha visto una ragazzina che stava subendo un’aggressione da un individuo il quale, dopo averla colpita al volto con un pugno, l’ha spinta con forza contro la vetrata del locale, dandosi poi alla fuga.

Il dipendente, un 42enne genovese, si è messo all’inseguimento dell’aggressore fermandolo poco distante, mentre altre persone che avevano assistito alla scena hanno chiamato il 113. In pochi minuti sono giunte sul posto tre volanti della Polizia che hanno bloccato con fatica l’uomo. La vittima, una 16enne genovese, ha raccontato agli agenti che, mentre camminava in Salita del Fondaco con un’amica, è stata avvicinata dal fermato e da una sconosciuta che chiedevano in prestito un cellulare per fare una telefonata.

Al loro netto rifiuto, dopo aver strappato dalle mani lo smartphone della 16enne, l’uomo è fuggito con la complice, rincorso però dalla sua vittima che, una volta raggiunto, veniva aggredita. La giovane è stata accompagnata presso il pronto soccorso dell’ospedale Galliera dove è stata medicata con una prognosi di 7 giorni. I poliziotti intervenuti, valutate le modalità dei fatti e i tratti somatici del fermato, hanno subito capito che l’uomo poteva anche essere l’autore di un’altra rapina perpetrata qualche ora prima in piazza De Ferrari, ai danni di un genovese di 26 anni, ancora ricoverato presso l’ospedale Galliera per le lesioni riportate.

Gli agenti, allora, si sono recati presso il nosocomio con un album fotografico riportante numerose fotografie, tra cui quella dell’arrestato, immediatamente riconosciuto dal giovane come l’autore della rapina appena subita.

L’uomo, un genovese di 30 anni, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona, sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale emessa dal Tribunale di Genova, è stato arrestato per il reato di rapina in concorso con persona rimasta ignota e associato presso il carcere di Marassi.

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