Genova. E’ stato firmato oggi pomeriggio in Regione l’accordo che apre le porte ai lavori di pubblica utilità per 550 lavoratori dell’Ilva di Cornigliano su un totale di poco meno di 1600 dipendenti, come sancito dal vertice al Mise del 21 settembre. Sarà il ministero a mettere a disposizione 5 milioni di euro per finanziare l’integrazione al reddito dei lavoratori, che saranno in cassa integrazione dal primo ottobre.
Ad anticipare i soldi, in attesa che le risorse vengano destinate attraverso la legge di stabilità, sarà ancora una volta Società per Cornigliano. Oggi all’incontro era presente il direttore generale Enrico Da Molo che non ha firmato il verbale rimettendosi al voto del cda della società pubblica che dovrà esprimersi a stretto giro.
La macchina intanto è stata avviata. Lunedì pomeriggio alla sala chiamata al porto si terrà l’assemblea per quanti saranno inseriti nei progetti individuati dal Comune di Genova e da altri Comuni limitrofi e da martedì mattina si comincia, Si tratta per lo più di progetti di manutenzione del verde pubblico, parchi, ville, cimiteri ma anche scuole e servizi. L’adesione agli lpu è volontaria ma è l’unico modo per aver garantito l’80& del reddito, comprese tredicesima, quattordicesima e premio di risultato.
Dei 550 totali, 425 lavoratori saranno impiegati negli lpu a tempo pieno con 6 ore lavorative al giorno per 5 giorni la settimana. I restanti 125 svolgeranno tre settimane di plu e una di lavoro in azienda. “Si tratta di un passo sicuramente positivo – spiega Armando Palombo, rsu Fiom – anche se non sufficiente vista l’incertezza della vendita e l’assenza degli investimenti necessari a rilanciare la produzione della banda stagnata. Ogni due mesi faremo una verifica dei numeri con l’azienda per valutare alla luce del mercato la possibilità di far rientrare in fabbrica ulteriore personale”.
L’accordo vale fino al 30 settembre 2017, anche se nel frattempo la probabile vendita del gruppo dovrà portare a un confronto con il nuovo proprietario sui livelli produttivi e occupazionali.