Cogoleto. Dopo l’Eccellenza e la Promozione anche il campionato di Prima Categoria, girone B è ai nastri di partenza.
Caperanese e Marassi partono con i favori del pronostico, anche secondo il mister del Cogoleto, Luca Cappanera, che – da persona squisita quale è – accetta volentieri di passare ai “raggi x” il torneo del sabato.
“Sono d’accordo – attacca il trainer granata – questi due team hanno organici importanti, tanto da poter dire che sicuramente saranno competitivi ai massimi livelli; un gradino sotto, vedo bene il Torriglia (ndr, esordio a Cogoleto) e il Bargagli, poi appena sotto Mignanego, Olimpic Prà Pegliese e Mignanego”.
Non hai nominato, forse per scaramanzia il tuo Cogoleto…
“La mia squadra saprà dire la sua; abbiamo una rosa di prim’ordine, con tante alternative, purtroppo in quest’ultimo periodo abbiamo perso giocatori di peso, come Rondinelli, che dovrà sottoporsi ad un intervento agli adduttori e Chierici, per problemi ai legamenti crociati. Per questo si vedranno costretti a saltare parte della stagione agonistica; Rondinelli, tra l’altro, lo scorso anno è andato in doppia cifra, a livello di segnature, ma non chiederò alla società di tornare sul mercato e andrò alla ricerca della valorizzazione delle risorse interne, visto che abbiamo a disposizione giovani interessanti, come Craviotto, Tagliabue, Damonte e Paini. Questo può e deve essere il loro anno”.
In mezzo a tanti giovani, spiccano alcune figure di giocatori esperti, in grado di essere un punto di riferimento importante e non solo sul piano tecnico…
“Amos e Guerrieri sono giocatori di altra categoria, che ci daranno quell’esperienza, che ci è venuta a mancare la scorsa stagione”.
Il tecnico Cappanera cosa si propone?
“Partire dall’inizio e non a stagione inoltrata è tutta un’altra cosa; ti dà la possibilità di dare un gioco e un’anima alla squadra… punto, quindi, anche grazie alla conoscenza della categoria, a creare, o per meglio dire consolidare, un ambiente già di per sé sano e propositivo. Sarà poi il rettangolo di gioco a giudicare la bontà del mio operato”.
“Allenare significa affrontare una serie infinita di sfide”, diceva in passato Alex Ferguson e Cappanera, da una vita sui campi di calcio, lo sa perfettamente.